Clinton dopo il terremoto WikiLeaks: Autori ne risponderanno

Clinton dopo il terremoto WikiLeaks: Autori ne risponderanno Usa faranno in modo che episodi del genere non si ripetano più

Roma, 29 nov. (Apcom) - Preoccupazioni, smentite e soprattutto gelo diplomatico. Da tutto il mondo sono arrivate le reazioni al terremoto provocato dalla pubblicazione da parte di Wikileaks di oltre 250.000 documenti riservati del dipartimento di Stato americano, nei quali sono contenuti commenti e giudizi su tutti i principali leader internazionali. Durissimo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, secondo il quale "La comunità internazionale, che vuole migliorare il mondo non distruggerlo come vuole Wikileaks, deve reagire compatta".La pubblicazione del materiale confidenziale da parte di WikiLeaks è un "attacco alla comunità internazionale", ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton, scura in volto, ha commentando la diffusione delle notizie riservate. Le rivelazioni di WikiLeaks, finite sulle prime pagine dei principali quotidiani, hanno messo in imbarazzo leader in tutto il mondo, alleati e nemici degli Stati Uniti. "Gli Usa sono profondamente dispiaciuti per questa fuga di notizie", ha aggiunto. L'America, ha sottolineato Clinton, "sta prendendo provvedimenti aggressivi per fare in modo che i colpevoli di tutto ciò rispondano dei loro atti, e che fughe di notizie del genere non si ripetano più".La Santa Sede ha lasciato la parola alla Casa bianca e, in un articolo di cronaca, Osservatore romano ha titolato: "Per la Casa Bianca i file di Wikileaks non esprimono politiche governative" e i documenti pubblicati sinora non sembrano "in grado di modificare sostanzialmente i rapporti tra gli Stati Uniti e le diverse diplomazie mondiali". Tra le anticipazioni e dei giorni scorsi è affiorata anche l'ipotesi che emergesse una valutazione critica sul caso della pedofilia. Ma i primi documenti non preoccupano il Vaticano, anzi. Del Papa, almeno per ora, non c'è traccia se non per un accenno alla sua possibile nomina a pontefice.Sulla diffusione dei file segreti la Francia ha espresso solidarietà al governo americano definendo una "minaccia" la pubblicazione dei dispacci, nei quali figurano pesanti commenti anche su Nicolas Sarkozy. Nessuna risposta ufficiale invece dalla Russia dove le indiscrezioni sui rapporti tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi sono finite oggi sulle prime pagine dei principali giornali. L'Iran ha invece smentito di aver comprato missili dalla Corea del Nord come rivelato in uno dei file più discussi tra quelli appena pubblicati. Le Nazioni Unite, i cui vertici venivano posti sotto spionaggio diplomatico in alcuni documenti filtrati, si sono limitate a ribadire la necessità di salvaguardare "privilegi e immunità degli Stati membri".

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