Birmania/ Suu Kyi: caso più difficile del Sudafrica di Mandela

Birmania/ Suu Kyi: caso più difficile del Sudafrica di Mandela Sarebbe tutto più facile "se fossimo di colore"

Roma, 19 nov. (Apcom) - La liberazione della leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è stata descritta come "il momento Mandela" della Birmania, a ricordare il giorno, l'11 febbraio 1990, in cui Nelson Mandela lasciò la prigione e il Sudafrica conobbe la fine dell'apartheid. Ma a giudizio di Suu Kyi, la situazione birmana è più difficile di quella sudafricana del 1990."Credo che la nostra situazione sia più difficile di quella del Sudafrica - dice in un'intervista al quotidiano britannico Guardian - il Sudafrica aveva già fatto passi avanti verso la democrazia quando Mandela venne rilasciato. Qui in Birmania, noi non siamo vicini a niente di simile. Non abbiamo neanche iniziato". Inoltre, aggiunge, "il colore della pella è qualcosa che tutti possono vedere subito. Qui, è meno ovvio chi sia chi, perchè siamo tutti birmani"."Ho pensato spesso che sarebbe tutto più facile se tutti i sostenitori della Lega nazionale per la democrazia fossero persone di colore - continua - sarebbe più chiaro chi viene imprigionato e chi viene discriminato. E la comunità internazionale potrebbe alzare la voce più facilmente, potrebbe facilmente dire 'non potete discriminare i viola'". Invece, "siamo un Paese nel limbo", e una persona sola "non può portare la democrazia in un Paese"."Il cambiamento arriverà dalla gente - conclude - io voglio fare la mia parte. Voglio lavorare all'unisono con il popolo birmano, ma sarà la gente a cambiare questo Paese".

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