'Ndrangheta/ Dia: serve programma prevenzione per Expo 2015

'Ndrangheta/ Dia: serve programma prevenzione per Expo 2015 Rischi da "società riconducibili a cartelli calabresi"

Roma, 17 nov. (Apcom) - Per evitare il rischio di infiltrazioni di imprese colluse con la 'ndrangheta serve "un razionale programma di prevenzione per Expo 2015": a dirlo è la Direzione investigativa antimafia, che nella relazione consegnata al Parlamento evidenzia la presenza in Lombardia di una "penetrazione nel sistema economico legale dei sodalizi criminali di matrice calabrese". Una relazione che giunge nel pieno della polemica fra il ministro degli Interni Roberto Maroni e lo scrittore Roberto Saviano, criticato per aver parlato delle influenze della mafia calabrese sulla Lega nord.Le imprese colluse - si spiega - riescono a giocare al massimo ribasso nelle gare d'appalto e, oltre a "profili di economicità", hanno "indubbie capacità organizzative che incidono sui tempi si esecuzione" delle opere, quindi "non appare eccedente parlare di fenomeno di condizionamento ambientale, inteso come partecipazione ormai pacificamente accettata di società riconducibili ai cartelli calabresi a determinati segmenti, in espansione, del settore edile, sia pubblico che privato"."E' auspicabile pertanto - sottolinea la relazione - un razionale programma di prevenzione, soprattutto in previsione delle opere previste per Expo 2015, che coinvolga non solo le autorità istituzionalmente deputate alla vigilanza, ma anche tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella relativa filiera e che consenta di individuare per tempo eventuali criticità o anomalie ascrivibili alla suindicata realtà". Infatti "il ciclo degli inerti, la cantieristica e la logistica collegata, la manodopera e le bonifiche ambientali, costituiscono i settori maggiormente esposti al rischio infiltrazione dell'intero indotto che si muove intorno alle grandi opere, agli appalti pubblici e provati".

© RIPRODUZIONE RISERVATA