Fini avverte: Sulla Giustizia possibile crisi

Fini avverte: Sulla Giustizia possibile crisi Berlusconi e il rischio governo tecnico:Per ora trattiamo su Lodo

Roma, 26 ott. (Apcom) - Sulla riforma della Giustizia il presidente della Camera Gianfranco Fini avverte: "Mi auguro su questo tema non ci siano questioni insormontabili e che non ne scaturisca una crisi di Governo, ma su alcune questioni che la riguardano questa possibilità c'è. Noi non crediamo che si possa o si debba riformare la giustizia punendo la magistratura".Per ora comunque si tratta ancora. O almeno Angelino Alfano ci proverà, almeno fino al 14 dicembre quando la Consulta inizierà l'esame del legittimo impedimento. Ma la faccia conciliante del Pdl non racconta lo stato d'animo di Silvio Berlusconi, furente - racconta chi ci ha parlato - per l'ennesima giornata da protagonista di Gianfranco Fini, che ha ribadito il no alla reiterabilità del Lodo Alfano e ha messo in guardia che sulla riforma della giustizia c'è il rischio concreto di una crisi di governo. Con un esito che vede sempre più difficili le elezioni anticipate e sempre più concreto il rischio di un governo tecnico.E così Berlusconi si trova stretto tra le continue stoccate di Fini sulla giustizia e il rischio di un esecutivo di transizione che gli sbarra la strada delle elezioni anticipate, evocato esplicitamente dai finiani. Anzi, tra i consiglieri del premier c'è chi pensa che siano le due facce della stessa medaglia: "Fini vuole il governo tecnico - spiega uno degli uomini più vicini a Berlusconi - e vuole logorarci fino a farci commettere il passo falso, per poi far fuori Berlusconi con un'operazione di palazzo".E così il volto del Pdl è sempre più quello dialogante di Angelino Alfano, pronto a discutere anche sulla reiterabilità del suo Lodo. Perchè Berlusconi continua a prendere le distanze, nei colloqui di queste ore, dal provvedimento che viene bollato come legge ad personam, e perchè l'ipotesi delle urne, seppure ancora accreditata da qualcuno del Pdl, vede sulla sua strada un governo tecnico che continua a delinearsi, oltre a sondaggi tutto tranne che rassicuranti per il premier.

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