Sarah Scazzi/Sabrina:Va bene, tanto lo sapevo che mi arrestavate

Sarah Scazzi/Sabrina:Va bene, tanto lo sapevo che mi arrestavate E mentre la portano in carcere si addormenta, russando

Avetrana (Ta), 23 ott. (Apcom) - «E va bene, tanto lo sapevo che mi arrestavate». Così Sabrina Misseri, avrebbe risposto ai magistrati della Procura di Taranto al termine dell'interrogatorio del 15 ottobre scorso, nella caserma dei carabinieri di Manduria, quando questi le hanno comunicato che l'avrebbero portata in carcere con l'accusa di aver concorso all'omicidio della cugina Sarah Scazzi. La risposta data da Sabrina, ha lasciato sorpresi inquirenti e investigatori, rafforzando però in loro la convinzione che la figlia di Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio, fosse pienamente coinvolta in questa storia perversa. Lo scrive oggi la Gazzetta del Mezzogiorno.Ma non solo: a colpire gli investigatori c'è stato anche un altro atteggiamento di Sabrina, ritenuto quanto meno curioso. Una volta salita nell'auto con cui è stata trasferita nel carcere di Taranto la ragazza si sarebbe addormentata fino a russare come se quella conclusione, viene fatto notare, fosse l'unica possibile in quel 15 ottobre. La famiglia di Sarah Scazzi, intanto si trincera dietro un silenzio comprensibile, ha parlare sono i legali di Giacomo e Concetta Scazzi: «Ci atteniamo agli atti che delineano comunque un quadro coerente dell'accusa rispetto ai fatti». Ha detto l'avvocato Walter Biscotti, uno dei legali della famiglia Scazzi, l'avvocato ha inoltre spiegato che lunedì sono previsti accertamenti, da parte del Ris a Roma, su reperti biologici e sulla batteria del telefonino. Il consulente di parte della famiglia Scazzi sarà l'ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano. L'avvocato Biscotti ha inoltre aggiunto che si sta attendendo la decisione del gip sull'incidente probatorio relativo alle dichiarazioni di Michele Misseri.

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