Afghanistan/Holbrooke:sbagliato pensare al 2011 come data ritiro

Afghanistan/Holbrooke:sbagliato pensare al 2011 come data ritiro Anche dopo 2014 impegno per sviluppo economico e sociale

Roma, 17 ott. (Apcom) - La presenza dei contingenti stranieri in Afghanistan sarà necessaria fino al 2014 ed è sbagliato pensare al 2011 come all'anno di un ripiegamento massiccio delle forze internazionali, anzi probabilmente bisognerà restare fino al 2014. E' questa la valutazione dell'ambasciatore Richard Holbrooke, inviato speciale di Barack Obama per l'Afghanistan e il Pakistan, ospite del programma di Lucia Annunziata 'In 1/2 ora' su Rai3, secondo il quale anche dopo il 2014 dovrà esserci un impegno continuo nei confronti dello sviluppo economico e della sicurezza dell'Afghanistan.Secondo Holbrooke "ci sono stati degli equivoci sulle date". Il presidente Obama aveva annunciato che avrebbe rivisto la politica nel teatro afgano entro la fine dello scorso anno e ha poi detto "che entro luglio del 2011 vi sarà l'inizio di una riduzione molto graduale delle forze americane sulla base delle condizioni. Ogni Paese dell'Alleanza farà altrettanto, con consultazioni molto strette". L'inviato di Obama ha detto di non sapere cosa verrà annunciato a Lisbona (dove si svolgerà a novembre il vertice dell'Alleanza atlantica, ndr.), ma è certo che "è sbagliato pensare al 2011 come data di ritiro. Il 2011 sarà l'inizio di una riduzione attenta delle forze di combattimento. Siamo convinti che non possiamo ripetere gli errori del passato e anche dopo il 2014 dovrà esserci un impegno continuo per lo sviluppo economico e sociale dell'Afghanistan da parte della comunità internazionale".Holbrooke parteciperà domani a Villa Madama, a Roma, alla riunione a porte chiuse degli Alti rappresentanti speciali per l'Afghanistan e il Pakistan con i delegati di oltre 50 Paesi. Alla conferenza sarà presente il generale americano, David Petraeus, comandante delle forze Isaf in Afghanistan. A chiudere i lavori saranno il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il collega afgano, Zalmai Rassoul.

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