Caso Franceschi/ Dalla parte della famiglia pronti due testimoni

Caso Franceschi/ Dalla parte della famiglia pronti due testimoni Sono due ex compagni di carcere dell'italiano.

Firenze, 15 ott. (Apcom) - L'ex compagno di cella di Daniele Franceschi e un ex detenuto del carcere di Grasse sarebbero pronti a testimoniare, dalla parte della famiglia italiana. Il primo testimone sarebbe il compagno di cella di Daniele, autore della lettera spedita alla famiglia, ai primi di settembre, e che sarebbe pronto a deporre in tribunale, riguardo alle circostanze della morte del 36enne viareggino. Il 6 settembre scorso, 11 giorni dopo la morte del viareggino, il franco-algerino Abdel, suo compagno di cella, ha mandato una lettera, che porta la data del 27 agosto."Abdel racconta che Daniele si sentì male il 23 agosto - ha raccontato lo zio di Daniele, Marco Antignano - e che per tre giorni, nonostante le ripetute richieste di aiuto, nessuno intervenne in suo aiuto. Solo una volta lo portarono in infermeria dandogli delle pastiglie". Abdel, che sostiene di aver trovato per primo Daniele, morto, a faccia in giù, si dice "pronto anche a testimoniare" che "non è morto di causa naturale". La lettera era stata tradotta dal francese da un altro detenuto italiano, Gino che lavorava con Daniele nelle cucine.Secondo l'autopsia eseguita in Francia, Daniele sarebbe morto per "cause naturali". La madre, quando poté vedere, la prima volta, il figlio, in occasione dell'autopsia a Nizza, lo trovò "col volto tumefatto e il naso fratturato". La frattura, nonostante lo stato di composizione del feretro, è stata confermata ieri dalla 'ricognizione esterna', eseguita all'ospedale 'Versilia' di Viareggio.(segue)

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