Spazio/ Rischio "spazzatura spaziale" per la Iss

Spazio/ Rischio "spazzatura spaziale" per la Iss Ma stazione non dovrebbe alterare la sua orbita

Cape Canaveral (Florida), 28 nov. (Ap) - Due frammenti di "spazzatura spaziale" si stanno avvicinando a pochi chilometri di distanza dalla Stazione Spaziale Internazionale "Alpha", senza al momento costituire un rischio per la Iss che non dovrebbe quindi dover alterare la sua orbita.La Nasa ha infatti rilevato un frammento di un vettore Delta lanciato nel 1999, la cui distanza minima dalla Iss dovrebbe essere di 10 chilometri, e del materiale parte di un esperimento scientifico condotto nel corso di una missione shuttle, che non dovrebbe avvicinarsi a più di 14 chilometri dalla Stazione.Con oltre 19mila oggetti in orbita terrestre - di cui appena 900satelliti ancora integri, se non tutti funzionanti - la"spazzatura spaziale" sta diventando un problema sempre piùserio, come dimostra la collisione fra due satelliti avvenuta nel febbraio del 2009. Secondo gli specialisti le possibilistrategie sono due: il recupero della maggior massa possibile didetriti e frammenti oppure una condivisione delle informazionisulla loro localizzazione, in modo da minimizzare la possibilitàdi collisioni future.La prima, oltre al problema pratico di come far rientrarenell'atmosfera i detriti, è costosa e rischiosa: durante ilrecupero i pezzi più grandi potrebbero infatti frammentarsiulteriormente causando maggiori problemi (anche un pezzo dimetallo di un centimetro di diametro è potenzialmente distruttivo date le elevate velocità orbitali: la recente collisione ne ha creati circa un migliaio).La seconda dipende dalla buona volontà dei singoli Paesi dirivelare l'esatto posizionamento dei propri satelliti - anchemilitari - e ogni altro dato riguardante eventuali frammenti: inquesto senso l'Agenzia Spaziale Europea ha lanciato il programmaSpace Situational Awareness, che mira alla sorveglianza dellazona interessata. Secondo gli esperti servirebbe tuttavia unsistema globale integrato, proposta su cui fino ad ora solo Stati Uniti e Francia hanno espresso un qualche interesse, senza che nessun Paese abbia però manifestato un sostegno ufficialeall'iniziativa.

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