Giustizia/ PM Spataro contro "scudi per premier", Pdl all'attacco

Giustizia/ PM Spataro contro "scudi per premier", Pdl all'attacco Casini invita a fermare ddl processo breve e varare un mini lodo

Roma, 23 nov. (Apcom) - Pioggia di attacchi da parte della maggioranza sul procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, che in televisione ospite di Lucia Annunziata a 'In mezz'ora' ha detto no all'ipotesi di uno scudo a favore del presidente del Consiglio, in qualsiasi forma esso venga presentato, perchè "non è compatibile con il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge". Spataro ha attaccato il ddl sul processo breve che martedì comincia il suo iter al Senato. Il ministro della Giustizia Alfano ha detto che riguarderà l'1% dei procedimenti? "Allora - chiede Spataro - dov'è il problema? Vuole dire che il 99% dei processi funziona egregiamente. Se è solo l'1% allora la legge non serve ma io temo che i numeri saranno peggiori in futuro".Parole che scatenano critiche a pioggia da parte del Pdl. Per ilportavoce del Partito, Daniele Capezzone, quella di Spataro èstata una "tribuna politica" senza contradditorio. "Siamo difronte a un'azione eversiva contro la legalità democratica" commenta il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, mentre il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi sottolinea che l'anomalia non è soltanto nelle parole di Spataro, ma anche nella mancata presa di distanza della sinistra.Intanto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, invita Pdl e Lega a fermarsi e suggerisce di varare, col suo appoggio, un mini-lodo che blocchi i processi del premier per 'legittimo impedimento'. Dal Pdl si apprezza la disponibilità dell'ex presidente della Camera e si giudica "interessante" una proposta che, tuttavia, si va ad affiancare ad altre ipotesi-ponte più o meno realistiche che continuano a circolare nel Pdl e a quella, cui invece si sta seriamente lavorando, di un lodo Alfano-bis da approvare con modifica costituzionale.Maurizio Gasparri, primo firmatario della legge che stabilisce che ciascun grado del processo debba essere definito entro un termine massimo di due anni, scaduto il quale il giudice della fase deve dichiararne l'estinzione, spiega che "al momento non abbiamo altre cose da presentare".

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