Mediaset/Ok giudici Milano a rinvio lungo,processo a Premier 18/1

Mediaset/Ok giudici Milano a rinvio lungo,processo a Premier 18/1 L'impegno di Ghedini: Berlusconi sempre in aula quando possibile

Milano, 16 nov. (Apcom) - In attesa della norma sul processo breve, rinvio lungo fino al 18 gennaio. I giudici del Tribunale di Milanmo dicono sì alla richiesta della difesa di Silvio Berlusconi che produce una lettera del segretario geenrale di Palazzo Chigi dove c'è scritto che prossimamente le uniche giornate libere di Silvio Berlusconi, imputato di frode fiscale al processo sui diritti tv di Mediaset, sono quelle del 18 e del 25 genanio 2010. Il pm Fabio De Pasquale osserva: "Non possimao celebrare il processo tenendo conto solo delle giornate libere di un imputato. Non è questo lo spirito dlele indicazioni date dalla corte Costituzionale. Le udienze vanno concordate".I giudici dopo una breve riunione in camera di consiglio spiegano che gli impegni istituzionali erano stati assunti presumibilmente prima della diffusione della notizia relativa alla ripresa del processo, come la partecipazione al convegno della Fao di oggi. Secondo il collegio inoltre sarebbe inutile fissare un calendario per poi chiedere la prova di ogni eventuale legittimo impedimento. Quindi se ne riparlerà il 18 gennaio, ma da quella data in poi se vi saranno impegni del premier, avverte il giudice Edoardo D'Avossa, si ricorrerà alle udienze di sabato. Non si tratterebbe di una novità, perchè a Milano era già accaduto per il processo Sme quando furono utilizzati anche i giorni a cavallo tra Natale, Capodanno e la Befana, con fax che approdavano il 31 dicembre in studi legali deserti, aumentando il caos."Il 18 gennaio il presidente Berlusconi sarà in aula se ci sarà da svolgere attività istruttoria rilevante, in caso contrario non solleverà alcun leggitimo impedimento" dice Niccolò Ghedini, legale del premier e deputato del Pdl. "Tutte le volte che sarà necessario il presidente Berlusconi sarà qui" aggiunge l'altrio difensore, il senatore Piero Longo. Si sottoporrà anche all'esame da imputato? "Non credo, ma partedciperà tutte le volte che sarà possibile" replica l'avvocato.Il 30 novembfre e il 14 dicembre comunque ci saranno udienze per riunificare la posizione di Fedele Confalonieri a quella degli altri imputati, che oggi sono calati da 12 a 11. Il Tribunale ha decretato la fine del processo a carico di Alfredo Cuomo, ex manager di Fox, morto a luglio scorso per aver contratto un'infezionme in India dove si trovava per fare beneficenza con la sua fondazione. Il processo a Confalonieri, presidente di Mediaset, dovrà essere messo nella stessa fase di quello dove tra gli imputati c'è Berlusconi. Si tratterà di sentire dei testimoni. Il processo andrà poi avanti senza aspettare i tempi della rogatoria a Montecarlo. "Lì dopo un anno e 4 mesi non hanno ancora sentito nessuno - dice D'Avossa - non possiamo farci bloccare".Comunque la dirittura d'arrivo è ancora lontana. Mancano ancora testi d'accusa, gli interrogatori degli imputati e i testi della difesa. Inoltre con un capo del governo tra gli imputati i legittimi impedimenti saranno sempre dietro l'angolo e difficile da verificare. C'è stata anche una piccola polemica tra i legali del Cavaliere e il pm. "Speriamo siano esagerazioni giornalistiche quelle sui quotidiani di oggi dove il pm afferma che quello della Fao non è è impedimento assoluto" sono le parole di Longo. De Pasquale, che in precedenza aveva già spiegato che sarebbe impossibile procedere lasciando all'imputato il comòito di fare il calendario, si è limitato a sorridere sotto i baffi che un anno fa all'epoca della sspensione delle udienze non aveva.Longo, invece, ha fatto mettere a verbale di non voler essereripreso dalle tv "perchè io in televisione vengo malissimo e penso di non aver perso i miei diritti costituzionali di cittadino facendo il difensore di Berlusconi".Il 27 novembre ci sarà l'udienza di smistamento del processo per la vicenda Mills. Il vecchio collegio dichiarerà di astenersi e indicherà la data e i nuovi giudici del processo a Berlusconi per corruzione in atti giudiziari.

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