Giustizia/ Anm stronca ddl processo breve: è incostituzionale

Giustizia/ Anm stronca ddl processo breve: è incostituzionale Salteranno migliaia di processi, anche di rilievo nazionale

Roma, 12 nov. (Apcom) - I magistrati stroncano il provvedimento del governo per ridurre la durata dei processi: è anticostituzionale ed avrà effetti devastanti sulla giustizia italiana, mandando in estinzione decine di migliaia di processi.I vertici del sindacato nazionale dei magistrati, l'Anm, non hanno dubbi al riguardo: con le nuove norme "gli unici processi che potranno essere portati a termine saranno quelli nei confronti dei recidivi e quelli relativi ai fatti indicati in un elenco di eccezioni".impensabile - affermano in una nota il presidente Luca Palamara e il segretario Giuseppe Cascini - che il processo per una truffa di milioni di euro nei confronti dell'imputato incensurato si estingua, mentre debba proseguire il processo per una truffa da pochi euro, commessa da una persona già condannata, magari anni prima, per altro reato".Mentre, osservano i vertici del 'sindacato delle toghe', saranno destinati invece ad "inevitabile prescrizione" tutti i processi per reati gravi, quindi sarà "sempre impossibile accertare i fatti". Così, "truffatori di professione, evasori fiscali, ricettatori, corrotti e pubblici amministratori infedeli, che non abbiano già riportato una condanna, avranno la certezza dell'impunità". E lo stesso vale per chi sfrutta la prostituzione, è responsabile di maltrattamenti in famiglia o di aborti clandestini. Una serie di considerazioni che conduce l'Anm ad esprimere forti "dubbi di costituzionalità" sul provvedimento.I vertici del 'sindacato delle toghe' mettono in guardia anche dai rischi della norma che prevede l'applicazione delle nuove regole ai processi in corso: porterà all'"immediata estinzione di decine di migliaia di processi, anche per fatti gravi". Per fare solo qualche esempio: "La legge provocherà l'immediata estinzione di gran parte dei reati nei processi per i crac Cirio e Parmalat, per le scalate alle banche Antonveneta e Bnl, per corruzione nel processo Eni-Power".

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