Ue, rafforzare tutela aziende farmaceutiche che fanno ricerca

BRUXELLES - Rafforzare la tutela della proprietà intellettuale per le aziende farmaceutiche che fanno ricerca. E' l'obiettivo di una proposta annunciata oggi dalla Commissione europea, grazie alla quale sarà estesa la difesa brevettuale disciplinata dai "certificati di protezione complementare" (Spc), destinata ai prodotti medici che devono essere sottoposti a lunghi periodi di sperimentazione clinica prima di ottenere l'approvazione per la commercializzazione.

 

Con la nuova proposta, le società che hanno sede in Europa potranno realizzare una versione generica o biosimilare di un medicinale protetto da Spc solo nel caso in cui il prodotto sia destinato all'esportazione verso mercati extraeuropei nei quali la protezione sia scaduta.

 

"La proposta di oggi", spiega Elzbieta Bienkowska, commissaria per il Mercato interno, l'industria e le pmi, "potrà generare un miliardo di euro di ricavi aggiuntivi all'anno per le imprese e fino a 25mila nuovi posti di lavoro in 10 anni". Si tratta, sottolinea il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen, di un "ben calibrato aggiustamento all'attuale regime per rimuovere una barriera legale che impedisce alle nostre aziende di competere ad armi pari sui mercati globali, nei quali la competizione è accesa".

 

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