Rohrig, nazisti non si sporcarono mani

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - "I Sonderkommando erano terrorizzati,traumatizzati, portavano centinaia di persone vive nei fornicrematori e 15 minuti dopo le tiravano fuori morte. L'aspettopiù demoniaco del nazismo era proprio quello: lasciar fare illavoro sporco agli altri". Questa una delle testimonianze piùforti di Geza Rohrig, protagonista de 'Il figlio di Saul' diLazslo Nemes, in sala dal 21 gennaio con Teodora. Rohrig nel film pluripremiato (Golden Globe come miglior filmstraniero, Gran Prix a Cannes e candidato all'Oscar) è SaulAuslander, un Sonderkommando di Auschwitz, ovvero uno di quegliebrei che assistevano i nazisti nello sterminio e per questolavoro beneficiavano di molti privilegi. Nel caso di Saul, la scoperta di un cadavere in cui crede diriconoscere il figlio cambia la sua prospettiva. Da qui unasfida all'impossibile: salvare le spoglie del figlio e trovareun rabbino per seppellirlo.

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