Ricerca: Italia punta su Mediterraneo e disastri naturali

BRUXELLES - Definire le priorità italiane in materia di ricerca e sviluppo in vista del negoziato sul bilancio europeo è stato l'obiettivo di una tavola rotonda organizzata al Parlamento europeo dall'Apre, l'Agenzia per la Promozione della Ricerca europea. Presenti insieme a Fabio Donato, Consigliere della Rappresentanza italiana, gli eurodeputati Patrizia Toia (Pd), Massimiliano Salini (Fi), Dario Tamburrano (M5S) e Angelo Ciocca (Lega Nord), membri della Commissione Industria del Parlamento. L'Apre chiede un aumento del 15% del budget europeo destinato ai programmi di ricerca, un'attenzione costante alle piccole e medie imprese, e una "regionalizzazione" dei programmi di ricerca, per coinvolgere maggiormente le regioni in ritardo di sviluppo.

 

Per l'Italia, secondo quanto ha riferito Fabio Donato, le priorità nel settore ricerca saranno la prevenzione dei disastri naturali, le questioni migratorie, i programmi a difesa del patrimonio culturale, la regionalizzazione dei programmi di ricerca, l'attenzione all'innovazione per le piccole e medie imprese e il "Mediterraneo", quest'ultimo sembra essere stato trascurato dalla Commissione europea, secondo le prime indiscrezioni filtrate.

 

Per Patrizia Toia (Pd), è importante che su queste "mission", macrobiettivi posti dalla Commissione nella riforma del nono programma quadro, sia il Parlamento europeo ad esprimersi.

 

Angelo Ciocca della Lega Nord ha sottolineato invece che l'Italia è indietro rispetto ad altri paesi europei nell'utilizzo dei fondi di Horizon 2020 e bisogna interrogarsi sulle lacune. Tutti i deputati hanno concordato sulla necessità di semplificare i bandi europei sull'accesso ai fondi per la ricerca.

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