Pentito, Di Matteo andava eliminato

(ANSA) - PALERMO, 7 MAG - "In due lettere MessinaDenaro ci chiese di fare un attentato al pm Nino Di Matteoperché si era spinto troppo avanti nel processo sullatrattativa Stato-mafia". L'ha detto in aula il pentito VitoGalatolo. Il piano è del 2012. "L'artificiere non era di Cosanostra e capimmo che dietro al piano soggetti c'erano estraneialla mafia, apparati dello Stato, come nelle stragi del '92". Ilmagistrato, intervistato da Radio rai, oggi ha detto che lapolitica non recide i rapporti con Cosa nostra.

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