Mattarella, errore volere formule ottocentesche anti-Ue

FIESOLE - "Più sicuri che nel dopoguerra, più liberi che nel dopoguerra, più benestanti che nel dopoguerra, rischiamo di apparire oggi privi di determinazione rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare. E qualcuno, di fronte a un cammino che è divenuto gravoso, cede alla tentazione di cercare in formule ottocentesche la soluzione ai problemi degli anni 2000".  Così il del capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo discorso di apertura dell'ottava edizione dello 'State of the Union', l'evento organizzato dall'Istituto Universitario Europeo per fare il punto su sfide e prospettive del prossimo futuro dell'Ue. Bisogna riscoprire l'Europa - ha osservato -"sottraendoci all'egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poterne addossare l'impraticabilità all'Unione".

 

"Nel turbamento del mondo - ha evidenziato - quanto apparirebbe necessario il ruolo di equilibrio svolto da un concerto di 27 Paesi, tanto si mostra ampio il divario tra l'essere e il dover essere di un'ampia comunità che trova la sua dimensione in uno spazio già condiviso. Mai, dunque, come oggi appare urgente "unire".

 

"La operosa solidarietà degli esordi - ha detto ancora Mattarella - sembra essersi trasformata in una stagnante indifferenza, in una sfiducia diffusasi, pervasivamente, a tutti i livelli, portando opinioni pubbliche, Governi, Istituzioni comuni, a diffidare, in misura crescente, l'uno dell'altro. Non possiamo ignorare questo stato di fatto, né sottacere quanto sia diffusa, fra i cittadini europei, la convinzione che il progetto comune abbia perso la sua capacità di poter realmente venire incontro alle aspettative crescenti di larghi strati della popolazione; e che non riesca più ad assicurare adeguatamente protezione, sicurezza, lavoro, crescita per i singoli e le comunità. Con una contraddizione singolare, che vede gonfiarsi, simultaneamente, le attese dei cittadini e lo scetticismo circa la capacità dell'Europa di corrispondervi".

 

Nel capoluogo toscano molti dei protagonisti dei dossier chiave di queste ore. Oltre a Mattarella, domattina sul Palco di Palazzo Vecchio parleranno anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e quello del Parlamento Ue Antonio Tajani. Nel pomeriggio sarà la volta dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, mentre a chiudere i lavori sarà il premier Paolo Gentiloni.

 

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