Loach, racconto la nuova estrema povertà

(ANSA) - CANNES, 13 MAG - 80 anni il 17/6, anacronisticamentecomunista, Ken Loach aveva annunciato di andare in pensione,almeno con i film di finzione, ma la sua capacità di indignarsiè stata più forte. Non pensava a un film quando con il suo amicoe sceneggiatore di sempre Paul Laverty è andato a visitare unafood bank, uno di quei posti dove ci si mette in fila perricevere pasta, scatolette, olio se si è bisognosi.Quell'umanità dolente li ha profondamente colpiti. E quel che si vede in I, Daniel Blake - in concorso a Cannesdove è stato applaudito, in Italia in sala la prossima stagionecon Cinema di Valerio De Paolis - è una tragica storia di nuovaestrema povertà. Daniel (Dave Johns), 59 anni, è un brav'uomo diNew Castle, un carpentiere d'esperienza, da qualche mese inmalattia dopo un attacco di cuore, troppo poco malato per lapensione d'invalidità, troppo attivo per l'assistenza sociale.Alla sua età deve subire la burocrazia del jobcentre, diventareun anziano digitale, farsi un curriculum e cercare lavoro.

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