Lambertz (CdR) attacca, no a tagli politica coesione

Il presidente del CdR Karl-Heinz Lambertz, nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, ha attaccato la riduzione delle risorse proposta per la politica di coesione post-2020: "Rifiutiamo questi tagli sproporzionati". 

BRUXELLES - Duro attacco del presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, ai tagli proposti dalla Commissione per la politica di coesione post-2020. "Come può la Commissione europea dichiarare che la politica di coesione è vitale per l'Europa, proponendo al tempo stesso un taglio del 10%?", ha incalzato il presidente del CdR nel suo discorso sullo Stato dell'Unione durante la settimana dei territori Ue. "Rifiutiamo questi tagli sproporzionati. Il buon senso - ha insistito Lambertz - ci dice che su coesione e politica agricola comune, specialmente considerato che il bilancio Ue" per queste voci "è già inadeguato. Non si può fare di più con meno" risorse.

 

"Le città e le Regioni hanno bisogno dell'Europa", ma anche gli Stati e le istituzioni Ue "hanno bisogno" dei territori. Lo sottolinea il presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, nel suo discorso sullo stato dell'Unione nel corso della Settimana dei territori europei a Bruxelles.

 

"L'Ue non è soltanto l'unione delle istituzioni europee e degli Stati membri - insiste Lambertz - ma ha a tre dimensioni", quella europea, quella nazionale e quella locale.

 

"Non esiste un progetto europeo - avverte Lambertz - se le regioni non vengono sostenute. Non accetteremo che l'Ue abbandoni le sue autorità locali. Se indeboliamo le nostre Regioni - chiosa il presidente del CdR - indeboliremo l'Ue".

 

Quanti vogliono la distruzione dell'Europa "mentono quando danno la colpa all'Ue per il crollo di un ponte o per lo scarso finanziamento del loro sistema sanitario", ma "distruggendo" l'Unione "finirebbero per distruggere anche le loro Regioni e le loro città": lo sottolinea il presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR) Karl-Heinz Lambertz, nel suo discorso sullo stato dell'Unione durante la Settimana europea delle Regioni a Bruxelles. "Paradossalmente - attacca Lambertz - quelli che condannano la debolezza dell'Ue sono le stesse persone che sono riluttanti a fare la loro piccola parte, sia per quanto riguarda il rispetto dei valori comuni sia per il contributo al bilancio.

 

Quando l'Europa propone soluzioni, non sono mai soddisfatti. È sempre troppo o troppo poco", osserva il presidente del CdR. Per Lambertz il voto delle europee di maggio sarà decisivo per il futuro dell'Ue. "Non dobbiamo mai dimenticare che 'il nazionalismo significa guerra'. Ma a questo aggiungo, come ovvio corollario, che l'Europa significa pace".

 

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