Fondi Ue: Pe, stop risorse a Paesi che violano stato diritto

BRUXELLES - Il Parlamento europeo conferma la sua posizione favorevole alla creazione di un meccanismo che, dal bilancio Ue 2021-2027, leghi l'erogazione di finanziamenti comunitari al rispetto dello stato di diritto da parte di uno Stato membro. In una riunione congiunta, le commissioni Controllo dei bilanci e Bilanci hanno rinnovato ieri a larga maggioranza (38 voti favorevoli, 8 contrari, un'astensione) la posizione del Parlamento in vista dell'avvio dei negoziati con il Consiglio Ue e la Commissione europea sul dossier. Particolare apprezzamento per il voto è stato espresso dal gruppo dei liberali di Renew Europe. "Siamo qui per difendere la democrazia e lo stato di diritto", ha dichiarato l'eurodeputata ungherese Katalin Cseh, portavoce del gruppo nella commissione Controllo dei bilanci. "Se governanti come Viktor Orban non rispettano i valori fondamentali europei, allora l'Ue deve assicurarsi che ai loro compari vadano meno soldi mentre ne siano destinati di più a finanziare direttamente i progetti dei cittadini", ha aggiunto. La proposta di sospendere, ridurre o restringere l'accesso ai finanziamenti Ue per i Paesi che non rispettano lo stato di diritto, a partire dal 2021, era stata fatta dalla Commissione Ue nel maggio 2018.

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