Fondi Ue: Europa Nostra, riconoscere ruolo cultura in coesione

BRUXELLES - Dedicare risorse "sufficienti" alla politica di coesione europea anche dopo il 2020 e "riconoscere esplicitamente" il ruolo chiave della cultura nel promuovere l'inclusione sociale e ridurre le disparità regionali. È l'appello lanciato da Europa Nostra, l'organizzazione che si batte per la tutela del patrimonio culturale europeo e ha membri provenienti da più di 40 Paesi, fra cui 15 enti e associazioni in Italia. Il 2018 è l'Anno europeo del patrimonio culturale e il trentesimo anniversario della politica di coesione, sottolinea l'associazione in una nota, è quindi il momento di riconoscere il lavoro fatto negli anni per valorizzare e ristrutturare siti d'importanza internazionale attraverso i fondi strutturali.

 

Circa 11 miliardi provenienti dal Fesr (Fondo Ue per lo sviluppo regionale) sono stati dedicati a questi progetti dal 2007 ad oggi, per questo è "sorprendente" che la cultura non sia menzionata fra le aree rilevanti nella settima relazione sulla politica di coesione pubblicata a ottobre dalla Commissione Ue, lamenta Europa Nostra.

 

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