Ema: La Via (Fi-Ppe), da Bruxelles fumata nera per Amsterdam

Parlamento europeo, Commissione e Consiglio si sono riuniti ieri per quello che poteva essere l'ultimo "trilogo" in cui si sarebbe dovuto dare il via libera al testo legislativo finale del regolamento Ema.

BRUXELLES - Parlamento europeo, Commissione e Consiglio si sono riuniti ieri per quello che poteva essere l'ultimo "trilogo", cioè la riunione tra le istituzioni europee in cui si sarebbe dovuto dare il via libera al testo legislativo finale del regolamento Ema, contenente la modifica della sede dell'agenzia per i medicinali, da Londra ad Amsterdam, a seguito della Brexit. Invece la delegazione del Parlamento europeo, guidata dal relatore Giovanni La Via, ha ribadito la propria posizione e rimandato al mittente le proposte messe sul tavolo dagli Stati Membri.

 

"Ho spiegato che per noi l'unica accettabile è una proposta che veda riconosciuto a pieno titolo il ruolo di co-legislatore del Parlamento europeo. I cittadini europei hanno assistito a procedure non trasparenti e a lanci di monetine e sorteggi, e questa prassi deve finire qui. Vogliamo applicare le regole in maniera certa e prevedere il coinvolgimento del Parlamento sin dalle prime fasi della procedura di selezione delle sedi delle agenzie europee".

 

La Via definisce "inaccettabili" le proposte del Consiglio, sintetizzate in "una richiesta di una valutazione di impatto da parte della Commissione europea sulle procedure utilizzate negli ultimi anni, invece che di un vero e proprio avvio di una fase di riforma degli accordi che stabiliscono le regole di selezioni delle sedi, come da noi richiesto formalmente, e come richiesto dal Presidente Tajani a nome di tutto il Parlamento".

 

 

"Tra l'altro - aggiunge La Via - la Commissione ha già negli anni passati valutato questo accordo e sottolineato le diverse debolezze delle regole relative alle agenzie, per cui un ulteriore studio sarebbe oggi inutile. E' evidente a tutti che queste regole non funzionano, i casi Ema e Eba sono per me cristallini. Bisogna dare spazio ai rappresentanti dei cittadini".

 

 

Sulla vicenda si è espresso anche l'eurodeputato del Movimento 5 Stelle Piernicola Pedicini:  "Basta prese in giro" - dichiarato- "La proposta della Presidenza bulgara, arrivata sul tavolo del trilogo sulla nuova sede di Ema, è inaccettabile perché nega i diritti del Parlamento europeo e di fatto nasconde al ai cittadini lo stato dei lavori per la nuova sede dell'Ema ad Amsterdam. Bene ha fatto il Parlamento europeo a opporsi". 

 

"Ci dispiace constatare, infine, che la Commissione europea preferisca infilare la testa sotto la sabbia piuttosto che assumersi le sue responsabilità - prosegue -. Il Parlamento ha semplicemente chiesto che la Commissione e le autorità competenti dei Paesi Bassi presentino una relazione scritta al Parlamento europeo e al Consiglio sui progressi compiuti nell'adeguamento della sede provvisoria e nella costruzione dell'edificio definitivo ogni tre mesi, fino a quando l'agenzia non si sarà trasferita nella sede definitiva".

 

 

Secondo Pedicini "lasciare alle autorità olandesi il compito di monitorare i progressi sulla nuova sede significa solo autorizzare un conflitto di interessi. Questo è un compito che la Commissione deve assolvere insieme all'Olanda".

 

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