Ema: commissione Pe boccia revisione sede a Amsterdam

La commissione Affari costituzionali del Pe ha bocciato un emendamento della relatrice Mercedes Bresso (Pd), che chiedeva di eliminare dal testo del nuovo regolamento ogni riferimento alla città di Amsterdam come nuova sede.

BRUXELLES - Si complica la battaglia al parlamento europeo per la revisione dell'assegnazione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam. La commissione Affari costituzionali del Pe ha bocciato l'emendamento della relatrice Mercedes Bresso (Pd), che chiedeva di eliminare dal testo del nuovo regolamento dell'Ema, proposto dalla Commissione Ue, ogni riferimento alla città di Amsterdam come nuova sede. I voti sono stati 14 no, 7 sì e un'astensione.



Hanno votato a favore i Socialisti e democratici (S&d), di cui il Pd fa parte, ed il M5S. Contrario invece il Ppe. Le uniche due eurodeputate italiane in aula erano, oltre a Bresso, la pentastellata Eleonora Evi.



"Ora la battaglia si complica decisamente, perché qui aldilà dei piccoli gruppi c'è stato un parere molto duro del Ppe, che con dichiarazioni evidentemente avventate del capogruppo Manfred Weber, aveva fatto credere di essere per l'autonomia del Parlamento", ha dichiarato Bresso (Pd), al termine del voto.

Come S&D "siamo stati soli a votare per l'emendamento che voleva rivedere l'assegnazione ad Amsterdam - ha aggiunto -. Lo schieramento dei gruppi politici fa pensare che anche se questa posizione dovesse passare in Commissione Ambiente (competente ultima del dossier, ndr) perderemmo in plenaria al Parlamento. Oggi era una chiara indicazione del posizionamento dei gruppi politici".



La commissione Affari costituzionali ha però ribadito le prerogative di co-decisione dell'Eurocamera, dopo quanto avvenuto con la scelta per l'assegnazione della sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam, dando luce verde ad un altro emendamento e ad una dichiarazione della relatrice Mercedes Bresso (Pd), con 18 voti a favore, 3 contrari e un astenuto.



Nel presentare questa sua seconda iniziativa Bresso aveva spiegato: Per la decisione c'era "un accordo per un processo interistituzionale che non metteva in discussione il ruolo dei co-legislatori", ma "la procedura è stata opaca, con nessuna informazione al Parlamento europeo. E' stata gestita da 27 Stati membri, e il tutto si è concluso con un'estrazione a sorte di cui non c'è nemmeno il processo verbale, avvenuta in condizioni ignote. Il Parlamento ribadisce di non aver mai ceduto propri poteri legislativi. L'accordo per il processo interistituzionale non è stato rispettato e quindi si propone di cancellarlo e ripristinare il normale accordo di co-decisione".



Il parere votato oggi confluirà nel testo che sta preparando la commissione parlamentare Ambiente, ultima responsabile del dossier, che si esprimerà il 12 marzo, prima del voto in plenaria previsto pochi giorni dopo. Le prerogative co-decisionali del Parlamento europeo sono state ribadite anche da un parere di cui è stato relatore il pentastellato Fabio Massimo Castaldo, sull'assegnazione della'Autorità bancaria europea Eba. Anche in questo caso l'iniziativa ha avuto luce verde dalla commissione Affari costituzionali.

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