Dalle Regioni una piattaforma di aiuti alle città ucraine

BRUXELLES - Abbinare le offerte di aiuto alle richieste provenienti dalle città ucraine. È una nuova funzione della piattaforma 'Info-Support Hub', lanciata dal Comitato europeo delle Regioni per aiutare soprattutto i rifugiati e annunciata da Aleksandra Dulkiewicz, sindaca di Danzica e presidente del working group sull'Ucraina durante la riunione del gruppo stamattina.

Le tre priorità, ha sottolineato Dulkiewicz, sono: fornire aiuti umanitari alle città ucraine anche per gli sfollati interni, l'accoglienza nelle zone di confine nonché in tutta Europa, e la ricostruzione nel dopoguerra. "Sembra difficile ora in un momento in cui non conosciamo ancora il grado di distruzione, ma dobbiamo pensare anche a questo e iniziare già a preparare le risorse", ha detto Dulkiewicz.

I membri del Comitato europeo delle Regioni "sono stati rapidi nel mobilizzare risorse, organizzare aiuti umanitari e centri di raccolta, gestire le offerte di aiuto individuali e delle organizzazioni in base ai bisogni sul campo", ha detto Dulkiewicz. La sindaca ha anche ricordato che il supporto da parte delle Regioni e delle città europee è stato presente fin dall'inizio, dai gesti simbolici come l'esposizione delle bandiere gialle e blu all'accoglienza dei rifugiati fino all'iscrizione onoraria al Comitato del sindaco di Kiev Vitali Klitschko.

Un prestito da 500 milioni di euro per 20 o 25 anni con un tasso d'interesse simbolico per aiutare le oltre 200mila persone sfollate in Ucraina, di cui circa 50mila rimarranno nelle città di accoglienza, è invece la richiesta all'Ue del sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, intervenuto alla riunione del working group. "Spero che l'Ue ci aiuti", ha detto Sadovyi sottolineando che le città polacche si sono già attivate. "Oggi la Russia è un Paese nazista che sta uccidendo gli ucraini" e "deve essere totalmente isolata" "così noi potremo sopravvivere", ha insistito Sadovyi.

"Vediamo il nostro futuro come parte della famiglia europea". Ha invece dichiarato Vitali Klitschko, in un intervento virtuale. "Stiamo lottando per il nostro futuro ma anche per il vostro, perché abbiamo gli stessi valori dell'Unione europea" infatti "l'Ucraina vuole essere un paese indipendente, un paese europeo", ha aggiunto Klitschko sottolineando che "l'unità è la nostra chiave per la pace".

È intervenuta anche la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, dicendo: "Siamo nel mezzo della più grande crisi di rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale." Dopo aver ringraziato i presenti, "perché le città e le regioni stanno facendo un lavoro straordinario per accogliere i rifugiati", Johansson ha spiegato il piano in 10 punti per rafforzare il coordinamento europeo sull'accoglienza delle persone in fuga dalla guerra contro l'Ucraina.

"Mentre parliamo, i sindaci ucraini si battono duramente per difendere la loro gente" e "sono stati rapiti in palese disprezzo del diritto internazionale", "presi di mira perché si battono per la democrazia e per la libertà, perché hanno scelto la via europea". Così il presidente del Comitato europeo delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, ha concluso la riunione del working group. Tzitzikostas ha anticipato che la prossima settimana si recherà con una delegazione comprendente anche la commissaria Ue alla Coesione, Elisa Ferreira, nelle regioni confinanti della Polonia. "Vogliamo vedere in prima persona le reali necessità delle regioni sul campo", ha detto Tzitzikostas. Inoltre, nella prossima sessione plenaria alla fine di aprile il Comitato discuterà con il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, degli aiuti umanitari spediti in Ucraina.

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