«Vorrei continuare
ma non voglio subire»

Short track. Arianna Fontana torna nuovamente sulle sue denunce: «Cassinelli e Dotti volevano farmi cadere». «Mi svegliavo con l’angoscia e il mal di stomaco: Milano-Cortina un sogno ma altri quattro anni così non li farò»

Periodo certamente intenso questo post olimpico per la “cannibale” degli sport invernali Arianna Fontana, che tra un festeggiamento e una sfilata a Milano, non manca di tornare sulle polemiche sorte dopo il titolo olimpico dei 500 metri ottenuto lo scorso 7 febbraio.

Polemiche sollevate dalla stessa Fontana durante la conferenza stampa dell’oro olimpico, riferendo che nel passato alcuni compagni di nazionale durante gli allenamenti, l’avessero boicottata.

«A Courmayeur Mathieu mi chiede di pattinare con i ragazzi - racconta tra l’altro Arianna, affidando le sue parole al Corriere della Sera - Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli si mettono a fare tracce pericolose davanti a me, cambi di direzione, accelerano e decelerano. Roba pericolosa. Parlottano, è palese a tutti: vogliono farmi cadere. Diventano sempre più aggressivi, io mi tengo a distanza, finisco l’allenamento, me ne vado. Alla riunione tecnica del giorno dopo, ammettono: “Non ci sta bene che ti alleni con noi”. Mi aspetto conseguenze, invece la Federazione butta il problema su mio marito: dà fastidio vederlo sul ghiaccio. Morale: Cassinelli smette, ma Dotti continua con i suoi giochetti per tutta la stagione. Un ambiente tremendo. Ogni giorno mi sveglio con l’angoscia e il mal di stomaco, chiedendomi: oggi cosa succederà? Cosa faremo io e Anthony di sbagliato?».

Arianna torna sulle prossime Olimpiadi, quelle di Milano-Cortina. Vorrebbe arrivarci, «ma altri quattro anni così non li faccio».

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