Sacripanti: «Sì, sono a spasso
Non ho la necessità di dire sì»

Per la prima volta dopo un ventennio il tecnico canturino non ha una panchina.

Fa strano vederlo a spasso nel corso dei mesi estivi. Dall’inizio del millennio, infatti, di questi tempi era sempre impegnato a “fare” le squadre. Da Cantù a Pesaro, da Caserta di nuovo a Cantù, da Avellino a Bologna. Ora, invece, Pino Sacripanti, una propria squadra da allestire non ce l’ha. È libero, nel senso che non è sotto contratto con alcun club.

Coach Sacripanti, come vive questo momento che mai aveva conosciuto nell’ultimo ventennio, vale a dire da quando è diventato allenatore di serie A?

«Dopo così tanti anni non devo cercare una panchina per forza. Qualche opportunità l’ho lasciata lì anche perché non sono alla canna del gas e anzi è un momento in cui uno può dire “guardiamoci intorno e vediamo cosa può venir fuori”. Intanto penso ad aggiornarmi e a migliorarmi per poi ripartire più forte»

.

Un’estate, comunque, insolita.

«Di certo non ho né l’assillo del mercato né quello di allestire il roster migliore possibile. Insomma, non c’è quell’ansia che ti assale abitualmente. Inoltre, mi sto recando qua e là a seguire da ospite il metodo di approccio di diversi miei colleghi del settore giovanile. Era qualcosa che mi mancava ed era una lacuna che avrei voluto colmare. Ebbene, ora lo sto facendo e lo sto apprezzando».

La Virtus Bologna, ultimo suo indirizzo conosciuto, sta puntando molto in alto, stanziando somme ingenti.

«Ci avevano avvisato che dopo il primo anno di assestamento, da questa stagione ci sarebbero stati cospicui investimenti. Ovviamente questo accresce il mio dispiacere e il mio disappunto per non essere più parte di quel progetto. Mi spiace non essere lì, anche perché continuo a credere di aver fatto abbastanza bene sino al momento dell’esonero».

E veniamo a Cantù: qual è la sua opinione su Cesare Pancotto, il nuovo tecnico della San Bernardo?

«È una garanzia. Malgrado stia passando qualche annetto anche per lui, è una persona che ha sempre grande energia. Le sue squadre sono abitualmente assai solide e Cesare ha girato così tanto che credo non si farà cogliere impreparato da questa sua nuova esperienza canturina»

L’intervista integrale sulla Provincia di venerdì 26 luglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA