Pellegrini e il caso Fontana
«La bandiera non si discute»

Short track. Federica la divina alla regina Arianna: «I colori non si lasciano». «Capisco che le parti si confrontino». Anesi: «Chiedere sempre non va bene»

Pellegrini e il caso Fontana «La bandiera non si discute»
Da sinistra, Federica Pellegrini, Giulio Molinari, Arianna Fontana e Andrea Dovizioso a Livigno

Da divina a regina. Anche Federica Pellegrini amica di Arianna in quanto ospiti di Apt Livigno nello stesso periodo natalizio nel 2019, è scesa in campo per consigliare l’amica campionessa come gestire al meglio questa nuova situazione.

«Ho letto che Arianna Fontana vorrebbe andare a gareggiare per gli Usa: l’unico consiglio che le posso dare è che farebbe un grossissimo errore. La bandiera è quella che ti senti, non è quella che ti scegli in un momento di difficoltà. E’ anche giusto che un’atleta del suo calibro abbia un aiuto ragionevole da parte della sua federazione: ma la bandiera non la deve mollare», ha dichiarato Pellegrini all’Adnkronos, intervenendo sullo scontro tra Arianna Fontana e la Federghiaccio.

«All’inizio della mia carriera anch’io ho avuto problemi con la mia federazione e so che è solo la punta dell’iceberg. Tutto il resto è talmente tecnico... lo leggiamo solo sui giornali, secondo me non abbiamo il quadro completo su richieste o su quello che vogliono entrambe le parti, quindi non so rispondere se sia una questione più tecnica o più personale. Non so se effettivamente le richieste di Arianna siano troppo o se invece dall’altra parte c’è un muro invalicabile».

Più duro il tecnico azzurro della nazionale italiana di velocità in pista lunga, l’oro olimpico nell’inseguimento 2006 Matteo Anesi: «Siamo all’ennesima polemica di una storia che fa male a lei e alla nostra federazione – le parole del campione olimpico di Torino 2006 – Arianna ha sempre avuto un trattamento economico che non ha ricevuto nessun altro nella storia da parte della Fisg. Continuare a chiedere non le fa onore».

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