Lecco-Venezia, mister Malgrati: «Non ci arrendiamo»

Lecco-Venezia, domani alle 16.15 la partita decisiva…per continuare a sperare. Non si vince? Novanta per cento sarebbe retrocessione. Se il Lecco perdesse e Bari e Spezia vincessero andrebbero a 12 punti di distacco a quattro giornate dalla fine e l’aritmetica retrocessione sarebbe praticamente certa.

Certo, in teoria si potrebbe ancora arrivare a pari punti e scatterebbe la classifica avulsa, ma bisognerebbe poi vedere in quanti e quali squadre visto che l’Ascoli o la Feralpi potrebbero arrivare allo stesso punto di classifica. Chiaro però che da un risultato negativo domani difficilmente si potrebbe tornare indietro. Andrea Malgrati, tecnico lecchese e del Lecco, lo sa bene. «Logico che più ci avviciniamo alla fine più le gare diventano decisive. Ci cambia poco, in questo senso. Certo, il Venezia domani ha altri obiettivi e una rosa diversa rispetto alla Reggiana, contro la quale abbiamo vinto sabato scorso, ma l’interpretazione sarà la stessa e cercheremo di ottenere l’intera posta in palio».

Ci sarà un ex desideroso di rivincite, visto che è di proprietà del Venezia. Andrjja Novakovich, bomber bluceleste è in stato di grazia: «L’ho visto bene – ammette Malgrati -. È logico che ti alleni a mille quando hai questa cosa in più, di sentirla maggiormente. Ma anche Roberto Inglese è pronto e scalpita. Dico la verità: tutti si stanno impegnando e io non posso essere che contento di quel che mi stanno dando». Finalmente una rosa quasi al completo da allenare. Anche se domani mancheranno Lamanna, infortunato, e ci sono forti dubbi anche su Beretta, indisponibile, e Guglielmotti che potrebbe però farcela. Peccato solo che il tecnico lecchese non abbia la possibilità di seguire tutti di persona, a causa del corso per l’ottenimento del patentino Uefa A che sta frequentando. O no?: «Sinceramente ho sofferto poco il corso che sto frequentando. Sono sempre a contatto con Francesco (Nenciarini, il suo “tattico”, che allena giovedì e venerdì, n.d.r.) e tutto è sotto controllo. Se possibile do correzioni in diretta, se riesco a seguire in “Dad”, didattica a distanza. Naturalmente sul campo sarebbe un’altra cosa, ma alla fine cambia poco».

Il Venezia giovedì era al Rigamonti-Ceppi ed è la prima squadra che ha voluto allenarsi sul sintetico in serie B. Una richiesta che è nei regolamenti e alla quale il Lecco non ha che potuto accettare: «C’era possibilità di fare questa richiesta e l’abbiamo accolta perché è un loro diritto. Per noi non cambia nulla – spiega il tecnico bluceleste -. Fanno bene, si giocano tanto e curare i dettagli è la cosa più importante. Mossa logica e scontata. Noi abbiamo altre motivazioni, obiettivi completamente diversi ma sappiamo cosa dobbiamo fare e cosa ci aspetta. E anche se dovesse arrivare la certezza matematica della retrocessione non molleremo mai lo stesso fino all’ultimo. Chi tirerà i remi in barca, si siederà insieme a me in panchina».

Detto questo i ragazzi in bluceleste sembrano motivati: «Sotto il profilo mentale sono molto forti. Sanno di non doversi guardare indietro e neanche davanti. Se stessimo a pensare, non avrebbe senso. Domani pensiamo al Venezia e basta. I ragazzi sono molto concentrati e molto motivati».

Atteggiamento cambiato da parte di tutti? Il caso Salcedo-Ierardi è recente. «Era un ri-conoscersi, un conoscersi a vicenda. Io tengo molto a come il giocatore è in campo. Voglio siano sempre sul pezzo. Ognuno ha i suoi problemi fuori, ma dentro il campo si dà il massimo. Era solo per mettere le cose in chiaro, non una punizione». Una domanda si impone: come si ferma Pohjanpalo capocannoniere della B? Malgrati scherza, ma non troppo: «Non si ferma. Speriamo si fermi da solo. Ma tra lui e Gytkjaer sono giocatori importanti per la categoria. Ma i miei daranno tutto per fronteggiare qualsiasi avversario».

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