Il Lombardia è straniero: Fuglsang
Momenti di paura per Evenepoel

Per il danese dell’Astana un arrivo in solitaria a Como. Il ventenne belga è caduto in un precipizio lungo la discesa tra la Colma di Sormano e Nesso

Per la terza volta consecutiva il Lombardia parla straniero. A trionfare nell’edizione numero 114 è Jacob Fuglsang in 5 ore, 32 minuti e 54 secondi a un ritmo di gara forsennato e un a media di 41,634 chilometri all’ora. Il danese dell’Astana prima ha scremato il gruppo di fuggitivi (sei) a Civiglio e poi ha dato la botta decisiva sulla Valfresca e si è imposto in solitaria sotto il traguardo del lungolago di Como.

Secondo il neozelandese George Bennet, vincitore mercoledì scorso del Gran Piemonte, terzo il campione russo Aleksandr Vlasov. Vincenzo Nibali ha chiuso sesto, primo degli italiani Giulio Ciccone, quinto.

La gara si è decisa una prima volta a Garzola. Jakob Fuglsang ha acceso la miccia, scappando via con George Bennett e lasciando sul posto i tre della Trek Segafredo (Vincenzo Nibali, Bauke Mollema e Giulio Ciccone) e il compagno di squadra Aleksandr Vlasov, che poi è riuscito nel ricongiungimento ai due in fuga.

Ma la corsa ha vissuto anche attimi di terrore per via di una bruttissima caduta di Remco Evenepoel, il favorito numero uno della classica monumento. Il ventenne belga, che viaggiava con il gruppetto dei corridori in fuga, ha impattato contro un muretto nella discesa dalla Colma di Sormano a Nesso ed è volato via nel precipizio di un ponticello.

Un volo pauroso, di almeno sette otto metri tra piante e vuoto. Fortunatamente, pur avendo battuto la testa, non ha mai perso conoscenza ed è sempre stato vigile. Lunghe le operazioni di recupero (quasi una mezz’ora) e successivo il ricovero all’Ospedale Sant’Anna di Como per le valutazioni mediche e sanitarie: si è procurato la frattura del bacino, per lui stagione finita.

Ferito anche il tedesco Maximiliam Schachmann (Bora-Hansgrohe), che si è rotto la clavicola destra dopo essere stato investito da un’auto che non faceva parte della carovana della corsa nella finale del Giro di Lombardia, ma è riuscito a risalire in sella e a terminare al settimo posto.

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