«Giochi 2026: sport sì, ma non solo»

Il convegno «Occasione incredibile per la Valle, bisogna battere l’immobilismo sociale e organizzativo»

Ha un’impronta economica l’ultimo convegno che era inserito nell’ambito di “Sportweek 2022”, rassegna sportiva organizzata dalla PoliFaedo che si è tenuta a Faedo per tutta la scorsa settimana. Dal titolo “Un’impronta olimpica” l’incontro ha sollevato tematiche attuali e ha messo in guardia la Valtellina in vista dell’appuntamento olimpico del 2026 che in buona parte si disputerà in casa.

In che modo le aziende locali potranno sfruttare il volano olimpico e che cosa lascerà in Valtellina l’evento a cinque cerchi: questi sono stati i principali argomenti che hanno tenuto banco nel corso della serata.

I protagonisti dell’incontro sono stati: Fabio Papa (24Ore Business School), Gionni Gritti (presidente provinciale di Confartigianato imprese Sondrio), Viola Vanini (azienda agricola La Fiorida) e Simona Pedrazzi (consigliere Regione Lombardia).

«La Valtellina deve sviluppare una cultura dell’accoglienza. L’immobilismo sociale e organizzativo presente sul nostro territorio non deve farci sfuggire un’occasione incredibile come quella delle Olimpiadi - è stata la critica di Fabio Papa, che ha aperto il convegno con il suo intervento video -. Questo evento ci può consentire di avere una marcia in più e non dobbiamo sprecarlo. In questo momento sono tante le problematiche che dobbiamo risolvere».

«Quando il turismo funziona anche le imprese lavorano - ha affermato Gionni Gritti, presidente provinciale di Confartigianato imprese Sondrio -. Uno dei grossi problemi che dobbiamo affrontare nei prossimi anni è il fenomeno della denatalità e della disoccupazione giovanile».

Gritti individua alcune strategie in vista dell’appuntamento a cinque cerchi: «Dovremo essere bravi a “vendere” il nostro territorio. Dobbiamo farlo in questo momento storico per arrivare pronti alle Olimpiadi 2026. Sarà importante continuare a fare imprenditoria, avere personale e a favorire il passaggio generazionale».

Anche il presidente provinciale di Confartigianato imprese Sondrio si è soffermato sull’importanza di creare una cultura dell’accoglienza: «Un fondamento per poter raccontare le qualità e le potenzialità della nostra provincia, presentare i nostri prodotti e far conoscere le nostre peculiarità».

L’azienda agricola La Fiorida è un esempio di eccellenza della Valtellina. L’ospite Viola Vanini ha raccontato la sua esperienza imprenditoriale e anche come una realtà come La Fiorida stia preparando il grande evento del 2026. L’azienda valtellinese è nata 20 anni fa, ottenendo negli anni numerosi riconoscimenti, culminati quest’anno con l’assegnazione della stella verde (un riconoscimento per l’ecosostenibilità dell’azienda e per l’utilizzo dei prodotti del territorio).

«Una delle nostre caratteristiche è l’attenzione che riserviamo al nostro territorio e alle nostre tradizioni. È quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri clienti».

Vanini si è soffermata sull’importanza della coesione: «Bisogna cercare di creare una rete di rapporti, non solamente in ottica Olimpiadi ma anche per far conoscere meglio la nostra valle. Dobbiamo crescere e cercare di essere uniti, fare fronte comune e cercare di proporre cose nuove e diverse, il massimo della qualità che possiamo offrire, sia dal punto di vista enogastronomico che dell’accoglienza. In questi anni ho imparato che un sorriso può davvero cambiare la giornata a una persona».

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