Effetto Goggia, timbro comasco
C’è Panzeri dietro al miracolo

Il medico comasco è responsabile dello staff della Nazionale. Recupero lampo: «Sofia è stata bravissima. La nostra trasferta? Un’odissea»

È subito una grande Italia ai Mondiali di sci di Aare, in Svezia, con l’argento conquistato da Sofia Goggia nel superG. Una medaglia non scontata, conquistata a soli cento giorni dalla frattura del malleolo peroneale destro in allenamento a Hintertux, in Austria. Un vero e proprio miracolo medico da parte dello staff della Nazionale, capeggiato dal professionista comasco Andrea Panzeri.

L’ortopedico, responsabile medico della Federazione Italiana Sport Invernali, è ormai un veterano delle spedizioni azzurre. Ha partecipato a quattro Olimpiadi invernali e a innumerevoli edizioni dei Mondiali. E, com’è ovvio che sia, si è particolarmente gustato il podio della Goggia, non del tutto previsto considerato l’incidente avvenuto a ottobre.

«Sofia è stata bravissima – ammette Panzeri dalla Svezia a caldo, appena conclusa la consueta procedura antidoping - il suo è stato un recupero a tempo di record. È rientrata solo la scorsa settimana, ottenendo due secondi posti in discesa e superG e centrando subito l’argento mondiale».

Un recupero-lampo, grazie a una terapia conservativa messa in pratica con l’applicazione di un gambaletto di gesso, sostituito poi da un tutore. Non era nemmeno scontato il suo ritorno, men che meno la sua salita sul podio. Ma ce l’ha fatta.

Determinante l’intervento di Panzeri e dello staff medico della Nazionale. Studio a Como (con un pool di medici) e a Sondrio, chirurgo al “Galeazzi” di Milano, Panzeri racconta anche la disavventura vissuta per raggiungere la Svezia: «Il viaggio è stato molto impegnativo, visto che l’aeroporto era chiuso per neve. Siamo partiti domenica mattina per Copenaghen, dove siamo rimasto dieci ore, prima di ripartire per Stoccolma dove abbiamo passato la notte. Lunedì siamo ripartiti per Ostersund e abbiamo raggiunto Aare nel tardo pomeriggio di lunedì. I bagagli? Sono arrivati solo poco fa…».

Ma, dimenticate le disavventure, tutti erano presenti alla gara e ai successivi (moderati?) festeggiamenti. Per la bergamasca, è il secondo podio mondiale della carriera, dopo il bronzo in gigante di due anni fa a St.Moritz, mentre un anno fa aveva conquistato l’oro olimpico in discesa alle Olimpiadi di PyeongChang. Inoltre, Sofia ha conquistato la Coppa del Mondo di discesa nel 2018. La rassegna iridata in Svezia è solo all’inizio e potrebbe riservare altre soddisfazioni agli atleti italiani. Oggi è in programma il superG maschile: le speranze italiane sono tutte riposte in Dominik Paris e Christof Innerhofer.

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