Como “respinto” in D
Le reazioni in città

Il tifoso-scrittore Andrea Vitali: «Purtroppo si pagano scelte sbagliate ed errori in serie»

La notizia della bocciatura del Como ha lasciato tanti tifosi e molti “vip” senza parole. Domina l’amarezza, ma c’è anche la consapevolezza che un altro anno di serie D possa essere necessario: «Ho fatto il tifo per la serie C - ammette Pierluigi Marzorati, consulente del Como la scorsa stagione per la messa a norma del “Sinigaglia” -, ma devo dire che l’errore più grande sia stato non vincere a Carate e conquistare quindi la promozione sul campo. Questo è lo sport, un mancato ripescaggio non è un dramma: risparmiando molti soldi, la società ha l’occasione per darsi una struttura solida».

L’assessore allo Sport del Comune, Marco Galli, è dispiaciuto. Da tempo ha intrecciato un rapporto di collaborazione con la società per la gestione dello stadio: «Ho seguito la vicenda sulla stampa. Mi dispiace molto visto lo sforzo fatto dalla società, soprattutto economico. Inutile dirlo, speravamo tutti nella C».

Rammaricato anche l’ex campione del mondo Claudio Gentile: «Dispiace veramente tanto, il Como meriterebbe di stare almeno in C. Il ripescaggio avrebbe offerto l’occasione per mettere a punto un programma pluriennale per un’eventuale salita in B. Questa bocciatura complica un po’ le cose, ma non le sconvolge. E poi mi sarebbe piaciuto assistere al Sinigaglia alla sfida contro la Juve B…».

Dal mondo degli artisti arrivano invece parole di fuoco. Lo scrittore Andrea Vitali è parecchio deluso: «Io odio riso e prezzemolo, un altro anno di serie D è come farmi ingoiare per due mesi questo piatto. Purtroppo si pagano scelte sbagliate ed errori in serie».

Chiude il cantautore-curvaiolo Filippo Andreani, il più furente: «Queste persone hanno sbagliato tutto, specialmente la strategia di avvicinamento al ripescaggio. Se la Figc chiede una fidejussione, perché eseguire un bonifico? Non c’è mai stata chiarezza nei loro programmi. Al di là della categoria, queste persone hanno scherzato con i sentimenti delle persone, ed è la cosa che più mi fa arrabbiare in questo momento»

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