«L’allenatore ha sbagliato tutto
Ma per ora non caccio nessuno»

L’intervista al patron del Lecco, Paolo Leonardo Di Nunno. «Lui sostiene di aver fatto miracoli, ma la squadra c’era. Domenica è stato uno choc».

«Non ho voluto scendere in tribuna stampa, sennò mi arrabbiavo». Parola di Paolo Leonardo Di Nunno che a cinque dalla fine, quelli di recupero, se n’è andato: «Non li ho voluti vedere quei cinque minuti. De Paola? Ha sbagliato tutto. Lui sostiene di aver fatto i miracoli, ma la squadra c’era. E ha perso i playoff… Domenica è stato uno choc. Li ha cambiati tutti, i giocatori, ma non ho visto una bella partita. Come dice lui erano “spremuti” i giocatori, ma cosa ci posso fare io?».

Ma al di là della gara ora i tifosi si chiedono cosa farà Di Nunno. «Non lo so. Ci stiamo riflettendo. Sono state tre stagioni di parziali delusioni. L’anno scorso sembrava che avessero già i biglietti pronti per andare in vacanza, prima dei playoff. E questa stagione anche. Basta vedere le ultime tre partite… Quando le ho viste ho pensato: “Che facciamo i playoff a fare?”. Comunque sono contento lo stesso. Anche perché il mister ha cercato di darci una mano con la sua grinta. Ma c’è da dare merito anche al secondo, Andrea Malgrati».

Di Nunno non si ricorda che voleva cacciare tutti, Malgrati compreso, a un certo punto del torneo. Ma ora è importante capire, se Di Nunno caccerà qualcuno. O rinnoverà tutti: «Per ora non mando via nessuno - spiega il patron bluceleste -. Vorrei parlare con loro. E poi si vedrà. Una volta che ho parlato si deciderà, anche perché a questo punto Lecco non merita tanto di più... Posso fare anche una squadra di giovani. Bisogna vedere cosa dicono gli allenatori, il direttore: se vogliono rischiare o no».

Si rischia la retrocessione diretta, con una squadra di giovani. Di Nunno è sardonico: «O si va giù o si va su. Il Pontedera era tutto fatto di giovani. Solo noi abbiamo bisogno dei vecchi? Bisogna avere i giovani forti, questo sì… E qualcuno l’abbiamo già». Appunto: il Pontedera si è salvato con due giornate di anticipo, ma rischiando grosso.

Ma come mai Di Nunno non ha ancora rinnovato nessuno? O si hanno le idee chiare o le persone fuggono da Lecco. Giocatori e dirigenti… «Masini andrà sicuramente in B nel Genoa, se retrocede. Se se ne vanno? Pace… Si troveranno altri giocatori. Se non si trovano al Nord. Non so ancora cosa fare. Non firmo per nessuno. Voglio vedermi intorno, per capire come va».

Tutto passa però dalla decisione fondamentale: Di Nunno, insistiamo, resta o vende? «Ci sto riflettendo - ribadisce il patron - d’accordo con i miei figli. Il cardiologo mi ha detto basta. Non affondare la tua vita per il calcio, che non lo merita. E devo pensare al lavoro che non c’è ancora. Questo pesa sulle mie decisioni. E l’entusiasmo è andato via».

Come è andato via quello della squadra. Forse Di Nunno non ha dato stimoli ai giocatori? «Sabato prima della partita ho messo centomila euro di premio promozione. E loro hanno perso alla prima partita. Mettetevi nei miei panni…».

Insomma non c’è nessuno che voglia comprare il Lecco, pare… «Non c’è nessuno. Oggi mi ha chiamato Bizzozero che aveva qualcuno da presentarmi. Ma ora non ho voglia di parlare con nessuno. Speriamo però: e che se son rose fioriscano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA