All’Hateley bluceleste
manca il gol di testa

Alessio Nepi, la nuova promessa dell’attacco del Lecco, assomiglia all’ex bomber inglese del Milan di tanti anni fa. «Non lo conosco, ma ho giocato con suo nipote»

Alessio Nepi è la nuova promessa dell’attacco bluceleste. Nativo di Ancona, ma da sempre residente ad Ascoli, è un tifoso della squadra bianconera. Ed è stato dunque anche fan di Simone Ganz, come lui stesso ha ammesso. E ora se lo ritrova accanto a fargli da “torre”. Domenica contro il Fiorenzuola potrebbe essere titolare. Ma lui, umile gigante classe 2000 dell’attacco bluceleste, si schernisce: «Se il mister deciderà di farmi giocare dall’inizio, mi farò trovare pronto - taglia corto l’attaccante marchigiano -. Ma questo succederà anche se giocherò dopo. La mia mentalità non cambia è quella di farmi trovare sempre sul pezzo, per dare una mano ai miei compagni e alla squadra. Se poi venisse il gol, farebbe comodo a me e alla squadra, naturalmente».

Grande lottatore, in area, non ha ancora mai segnato di testa in carriera nonostante la sua statura. Come mai? «Il colpo di testa? Penso sia buono. Però ho sempre segnato di piede, anche se sono alto 1,88. Mi manca un po’ il gol con la “zucca”… Uno alto così che non fa gol di testa, insomma… è una cosa che mi dà un po’ fastidio. C’è sempre domenica per correggermi, no? Speriamo».

Intanto, con Ganz è iniziata nel migliore dei modi, la nuova avventura: «Con lui mi trovo molto bene. Così come con tutti gli altri che mi hanno fatto subito sentire parte integrante del gruppo. Dal mister fino al magazziniere, si respira un’aria sana e riscontro grande tranquillità e serenità. Una prima impressione che viene corroborata di giorno in giorno. Poi lavoriamo tutti a testa bassa. Grande impegno, grande dedizione, e questo mi ha colpito molto».

A Fermo, Nepi è stato venduto nonostante fosse il bomber della squadra… non titolare: «Alla Fermana la situazione di classifica è diversa, l’ambiente è differente. La Fermana sta un punto sopra i playout, per cui c’è un po’ di agitazione. Anche se l’ambiente era agitato, mi ero inserito comunque anche lì in modo molto positivo. Ma il mister, Riolfo, non mi dava grandi possibilità di giocarmela. Ho fatto quattro gol praticamente non giocando e quindi ho preferito prendere l’opportunità che potevo avere in prestito a Lecco dalla Pro Vercelli. Per me questo ambiente mi dà molto forza».

Per Nepi, Lecco vuol dire rivincita: «Qui sto ritrovando me stesso, le mie convinzioni: voglio fare bene sia per me stesso che per la società che mi ha fortemente voluto. Qui mi sento apprezzato anche se sono da pochi giorni a Lecco. Cercherò di ripagare tutti quanti, è una promessa».

Il Fiorenzuola davanti alle ambizioni salvezza del Lecco. Una squadra difficile, con tanti ex: «Mi hanno parlato molto bene del Fiorenzuola. E mi hanno detto che ci sono degli ex - ammette il giovane centravanti bluceleste - . Ci stiamo allenando bene e affronteremo la partita con il coltello tra i denti. Vogliamo portare avanti la striscia positiva dei risultati che i miei compagni hanno ottenuto prima del mio arrivo con la Triestina e con il Legnago e poi con me contro la Pro Patria».

Intanto Nepi svela di essere un fan anche del Milan. E forse un pochino assomiglia a Mark Hateley il bomber rossonero di tanti anni fa. Così Nepi rivela: «A Fano ho giocato con il nipote di Hateley, faceva l’esterno, la seconda punta. Un bel giocatore. Non so che fine abbia fatto. E non conosco lo zio. Ma mi hanno detto di un suo gran gol contro l’Inter e sopra Collovati. Andrò a rivedermelo».

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