«Assurdo parlare di doping»

Il caso dei 26 atleti deferiti (tra cui Schembri) per aver eluso i controlli: «Stiamo parlando di un documento in ritardo», dicono atleti e allenatori

«Nessun atleta italiano è stato trovato positivo ad un controllo antidoping». E’ categorico e non ammette repliche il presidente della Federazione italiana atletica leggera, Alfio Giomi nella conferenza stampa di ieri, dopo il ciclone che ha portato al deferimento di ventisei atleti – tra cui anche il comasco Fabrizio Schembri -, coinvolti nell’inchiesta Olimpia, condotta dal Nado (nucleo antidoping). «Non ero io alla guida nel periodo interessato (2011 e 2012) a cui si riferiscono i fatti– prosegue il massimo dirigente -ma ho ribadito più volte che ci fosse un sistema che non funzionava». Sulla stessa linea è Micol Cattaneo. L’ostacolista rovellaschese conosce molto bene Schembri -in pratica i due hanno vissuto una carriera parallela – e conosce molto bene anche le problematiche legate al “Where about”. «Ci sono state delle falle nel sistema e ne sono testimone anch’io– dice -. Fortunatamente non sono finita nel “calderone”, ma ho avuto anch’io le mie problematiche. Quando ero incinta non sapevo come comportarmi. Ho mandato diverse mail, all’indirizzo per le comunicazioni urgenti ma non ho mai ricevuto una risposta. E’ mai possibile?».

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