«Agonismo, ma nessuna esasperazione»

Ginnastica. La ritmica nella bufera dopo la denuncia su presunte violenze psicologiche ai danni di due atlete. Daniela Scarinzi della Nuova Sportiva: «Rifuggiamo le ossessioni». Bordoni: «Qui clima sereno e di crescita»

Violenze psicologiche sulle atlete? Non stanno di casa in Valtellina.

Non ci risulta, in primo luogo allo stato, che atlete o genitori abbiano mai lamentato, da moltissimi anni a questa parte, situazioni incresciose come quelle emerse in questi giorni nel settore della ginnastica ritmica, che hanno conosciuto una grande diffusione mediatica anche sui media nazionali. La ginnastica, in valle, gode di ottima diffusione e il clima che si respira nei tradizionali saggi di fine primavera, appuntamento imperdibile che si ripete da circa cinquant’anni, è indicatore importante di un ambiente e sereno, di cui ci parlano, brevemente, due allenatrici di lungo corso.

Per la ginnastica ritmica, disciplina in cui sono emersi questi casi, abbiamo sentito Daniela Scarinzi, responsabile di settore della Nuova Sondrio Sportiva. Lei ha conosciuto da vicino la pratica di alto livello: nel 1994, infatti, ha partecipato alla gara a squadre dei Campionati Europei juniores, a Salonicco. «Il clima in squadra era ottimo – ricorda – Ora qui da noi chi vuole fare agonismo lavora attorno alle 9-10 ore settimanali, distribuite su 3 o 4 giorni. Ci si allena parecchio, ma senza ossessioni di sorta e le ragazze s’immergono in un clima sereno».

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