Il giallo dei dischetti
che hanno invaso il lago
Da dove arrivano?

Sulle spiagge lariane centinaia di “kaldnes”. ”Accuse” alla Valtellina, ma Sacaim risponde: «Nei nostri impianti non utilizziamo questi filtri»

«I dischetti di plastica trovati sulle spiagge di Dervio non possono arrivare da un impianto di depurazione Secam, semplicemente perché noi non li utilizziamo».

Dalla Società ecologica per l’ambiente, che in provincia di Sondrio si occupa di depurazione, arriva una risposta secca e precisa a chi ha ipotizzato che giungano dalla Valtellina i kaldnes, dischetti di plastica, simili tra l’altro ad un formato di pasta rotonda (le “ruote”), che sono stati raccolti sulle spiagge di Dervio.

Prosegue, quindi, il mistero attorno al ritrovamento sul lago: nei giorni scorsi la villeggiante milanese aiutata dalla sorella, ne ha raccolta una preoccupante quantità passeggiando sulle spiagge del paese.

. «Sono utilizzati negli impianti di depurazione pubblica e privata – dice il sindaco Stefano Cassinelli – e sono arrivati probabilmente a causa di una perdita da qualche impianto. Mi hanno assicurato che non sono fuoriusciti a Dervio perché c’è una griglia finissima che lo impedisce. Non sono pericolosi, ma la cosa non è comunque accettabile. Probabilmente possono arrivare da nord, magari dall’Adda».

«Non dai nostri impianti, però – risponde Secam –. I nostri depuratori, infatti, non utilizzano filtri a disco. Senza contare che, in ogni caso, dalle griglie dei depuratori non riuscirebbero a passare».

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