“Via degli affreschi”, un regalo per i turisti

Civate Con l’inaugurazione dell’ultima opera preparatoria di Rosalba Citera prende corpo un progetto

«La nostra idea è un percorso artistico che sia esso stesso di richiamo per i turisti e che, inoltre, li accompagni attraverso il centro storico mentre, altrimenti, vanno e vengono da San Pietro al Monte soltanto»: il sindaco, Angelo Isella, lancia la “Via degli affreschi”, che collegherà quelli esistenti - tutti di Rosalba Citera, uno dei quali inaugurato l’altro giorno - e i prossimi «con il duplice scopo di diffondere l’arte e creare indotto».

La sfida sono i circa 100mila turisti che ogni anno visitano la basilica sopra Civate, senza passare per il centro del paese.

Valenza culturale

Sostiene Isella. «Dobbiamo intercettare questi flussi e renderli una risorsa per il territorio. La “Via degli affreschi” è un progetto che ha, inoltre, una propria valenza culturale innegabile. Lo indicheremo sulle mappe, sulla segnaletica e faremo delle brochure».

“Re Desiderio e il principe Adelchi a Civate” è l’opera di Citera - per ora, una sinopia per affresco - inaugurata giovedì scorso in via Tozio al 14. Un altro affresco, di circa dodici metri quadrati, dal titolo proprio “Omaggio alla Basilica” è visibile in via Belvedere, civico 12. Un dipinto di sei metri è vicino al municipio di Civate e descrive “La leggenda del cinghiale”. Misura undici metri la parete dipinta della scuola d’infanzia e porta la firma della Citera anche l’ingresso della sala civica in “Villa Canali”.

Sue, poi, le immagini sacre nelle cappellette votive ristrutturate o ricostruite, come “San Pietro in trono” di via Longoni (poco distante dal municipio) e la “Madonna dell’acqua” in Val dell’Oro.

L’artista è tra le poche in Italia a praticare ancora la tecnica dell’affresco. «Mi sembra importante mantenerla in vita e valorizzarla il più possibile - dice - tanto più che proprio in Italia ha permesso i più grandi capolavori, ma oggi rischia di essere dimenticata o confusa con una qualsiasi forma di pittura murale a secco priva delle caratteristiche (anche di durata) del vero affresco». Citera ha al suo attivo opere di grandi dimensioni anche nell’auditorium del centro “Fatebenefratelli” di Valmadrera e nel “Museo dell’agricoltura” a San Tomaso.

Spiccata sensibilità

Sui circa 100mila visitatori all’anno richiamati da San Pietro al Monte, 30mila hanno sicuramente una spiccata sensibilità artistica, dato che si avvalgono delle visite guidate, a offerta libera, da parte delle 60 guide formate dall’associazione Luce Nascosta e dalla parrocchia.

«Ci aspettiamo per giunta una crescita esponenziale - sottolinea il sindaco - di pari passo con l’avanzare della candidatura della Basilica al patrocinio dell’Unesco. Inoltre, è in fase di ultimazione il progetto per rendere possibili le visite anche virtuali, per disabili e ipovedenti, con punto di riferimento nel centro storico di Civate, tra l’antica Casa del pellegrino e San Calogero, che sono peraltro essi stessi meta di grande interesse per numerosi gruppi accompagnati da Luce Nascosta quasi ogni domenica e che potrebbero trovare nella “Via degli affreschi” un ulteriore spunto e un motivo per percorrere un anello più ampio».

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