Una volpe uccisa al Parco della Valletta
E se i cani fossero un danno collaterale?

Il ritrovamento ieri mattina ai Prati Magri a opera delle guardie venatorie volontarie

Spesso per eliminarle si usano bocconi avvelenati, necessario un intervento di bonifica

E se il killer dei cani avesse un altro obiettivo? O meglio: se l’uccisione dei cani non fosse altro che un “danno collaterale” e le vittime predestinate fossero in realtà le volpi?

Lo lascerebbe intendere quanto accaduto ieri mattina, sempre nel Parco della Valletta-Cariggi, a breve distanza dal luogo in cui è rimasto avvelenato, lo scorso 30 dicembre, un Dobermann di cinque anni. Ossia il ritrovamento di una bellissima volpe uccisa crudelmente con un laccio in località Prati Magri, territorio comunale di Renate.

Il bellissimo esemplare è stato rinvenuto dalle guardie venatorie volontarie dell’Arcicaccia Mario Riva e Giuseppe Farina e della Lega Abolizione Caccia Luigi Parea che stavano svolgendo servizio di vigilanza sulla caccia in zona. «Purtroppo non è raro incappare in questi vili episodi - spiega Parea -. Le indagini per individuare il colpevole sono in corso e ci sono concreti elementi che fanno sperare di riuscirci. Si ricorda che chi viene colto sul fatto a usare questi mezzi compie un reato per il quale dovrà rispondere a un giudice. Si invita inoltre, a chi rinviene lacci o tagliole nel bosco, di segnalarli immediatamente alla polizia municipale della zona che ha l’obbligo di intervenire in quanto reato in corso».

Spiega ancora la guardia venatoria della Lac: «In Brianza le volpi sono perseguitate. Non solo vengono uccise a fucilate solo perché a volte predano i fagiani buttati nei campi per il divertimento dei cacciatori ma vengono anche uccise con mezzi assolutamente vietati come bocconi avvelenati, tagliole e lacci».

Bocconi avvelenati. Proprio come quelli che stanno facendo strage di cani nel Parco della Valletta, a più riprese, ormai da oltre un anno. Le ultime vittime i tre cani portati a passeggio, nei giorni a cavallo tra Natale e Capodanno, al Parco della Valletta: per sapere di preciso cosa li abbia uccisi sarà necessario attendere qualche settimana.

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