Terze dosi, più di centomila
Le seconde salite all’83%

La campagnaPer gli over 80 buoni risultati per la copertura con il booster Sono cresciute anche le somministrazioni ai bambini e tra i ragazzi

La soglia delle 100mila terze dosi sulla popolazione residente è stata superata ieri in provincia di Sondrio, anche se il conteggio preciso lo avremo solo oggi.

Il dato di giovedì, l’ultimo disponibile, del resto parla chiaro e indica in 99.751 i residenti in provincia già coperti con terza dose, pari al 55,65% della popolazione.

Considerato che la copertura per seconda dose e dose unica è pari all’83%, da raggiungere resta ancora un buon 17% di residenti, pari a 49.163 persone, anche se parte di queste, per la precisione 7.383, hanno ricevuto la prima dose di vaccino solo da inizio dicembre e quindi per queste persone, e anche per coloro che si sono vaccinate nei due mesi precedenti, prima di arrivare alla soglia dei quattro mesi dopo la quale si può aderire alla quarta dose, di tempo ne passerà.

Rischi da evitare

Fondamentale, comunque, in questa fase così delicata è che una copertura vaccinale prossima per data ci sia, si tratti del primo ciclo vaccinale o della dose booster, poco importa. L’essenziale è che la somministrazione sia avvenuta entro gli ultimi 120 giorni, perché si è capito che più ci si allontana da questo limite e più il rischio di “scopertura” vaccinale aumenta.

Interessante anche l’ultimo report, riferito a giovedì, dell’Ats della Montagna, che ci rivela quanto sia aumentata la copertura vaccinale soprattutto per terza dose, ma non solo, nell’ultimo mese.Il 5 gennaio solo l’11% dei bimbi fra i 5 e gli 11 anni erano vaccinati con prima dose, mentre ora siamo al 25% e l’8% ha ricevuto anche la terza dose.

Ancora pochi sul totale della platea, ma la speranza è che con gli open day di oggi, alla palestra De Simoni di Sondrio, dalle 8 alle 20, e al polifunzionale di Villa di Tirano, dalle 9 alle 13, e di domani, ancora, a Sondrio, dalle 14 alle 20, si possa recuperare, per la possibilità di accedere alla vaccinazione senza prenotazione.

Possibilità che vale per i piccoli per cui si desidera la prima dose, per i bimbi in autosorveglianza, e per quelli che non sono riusciti a fare la seconda dose perché in autosorveglianza o in malattia non Covid.

Buona anche la copertura nella fascia 12-17 anni, pari al 79% per prima dose, al 69% per seconda e al 21% per terza dose, laddove a inizio gennaio, per quest’ultimo parametro eravamo fermi all’1%, anche se uno sforzo ulteriore andrà fatto se si vorrà garantire la frequenza della scuola in presenza per questi studenti. Nella fascia 18-29 anni per la terza dose siamo al 42%, contro il 14% di inizio mese, mentre nella fascia 30-39 anni, siamo al 45% contro il 19% di inizio gennaio. Si sale di 20 punti percentuali anche fra i 40-49enni, con una copertura del 57% sul 27% di inizio anno, per i 50-59enni siamo al 62% sul 36% del 5 gennaio. La crescita, qui, è stata maggiore.

Cifre di rilievo

Adesione al 70% ancora, fra i 60-69enni, sul 44% precedente, e all’81% fra i 70-79enni, prima fermi al 55%. Infine, gli over 80, sfoderano un bel 85% di copertura per terza dose, quindi sono molto protetti, ora, contro il 70% di inizio anno.

Il fatto che la protezione col booster nelle fasce d’età più a rischio, quelle dai 70 anni in su, sia così marcata e importante, ai fini del contenimento della mortalità e degli effetti più gravi della malattia e, ovvio, della pressione sulla rete ospedaliera. Mentre è al collasso quella territoriale perché il contagio, pur con sintomi medio-lievi, spopola fra i più giovani. Per questo è necessario correre ai ripari, perché le famiglie sono in isolamento in massa e questo si ripercuote sulla sanità, sulla società e sull’economia.

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