Tangenti, Stefano Pennestrì parla
Sentito dal pm per nove ore

Il commercialista arrestato ha deciso di collaborare

Nove ore di interrogatorio, in una sala - rovente per il caldo - del carcere di Monza dov’è rinchiuso da una settimana. Stefano Pennestrì, il commercialista comasco arrestato assieme al padre, l’ex patron della Comense Antonio Pennestrì, ha risposto alle domande del pubblico ministero Pasquale Addesso che lo accusa di corruzione e concorso in divulgazione di segreti d’ufficio. Massimo riserbo sul contenuto dell’interrogatorio, ma una serie di elementi fanno pensare che Pennestrì junior abbia deciso di collaborare con la giustizia. Dopotutto è stato proprio l’avvocato difensore del commercialista, il penalista Giuseppe Botta, a comunicare al magistrato l’intenzione di Stefano Pennestrì di voler rispondere alle domande dell’accusa.

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