Super, vertice sulle misure
Nessuna fascia d'orario per i Tir

Sertori soddisfatto: arrivare in Valtellina è possibile senza troppe code o disagi e questo anche perché siamo intervenuti tempestivamente con soluzioni alternative come la deroga ai mezzi pesanti per la strada di Aprica, piuttosto che l'incentivazione del trasporto ferroviario della merce che, di giorno, è stato aumentato del 20%

SONDRIOÈ soddisfatto, per quanto lo possa essere il presidente di una provincia rimasta semi isolata a causa della chiusura dell'unica arteria di collegamento con il Milanese.




E allora preoccupato, ma soddisfatto Massimo Sertori dopo l'incontro in Prefettura a Lecco «dove - sottolinea - ho trovato grande disponibilità». Dettaglio non di poco conto dopo la polemica della vigilia a causa del mancato invito dei lecchesi ai sondriesi.




Incomprensioni superate tra amministrazioni territoriali e dello Stato, ieri a Lecco è stato fatto il punto della situazione alla luce di quanto accaduto soprattutto all'inizio della settimana con tempi di percorrenza della strada dilatati oltre l'umana sopportazione e delle ipotesi di viabilità alternativa, pensate o messe in atto, per evitare il tracollo totale di un sistema economico - quello valtellinese - che già sta pagando pesantemente gli effetti della chiusura della Superstrada.




«Abbiamo valutato che dopo i gravissimi disagi di lunedì e martedì - spiega Sertori all'uscita dell'incontro cui ha preso parte insieme al viceprefetto di Sondrio - la situazione si sia andata normalizzando in maniera accettabile, con percorrenze che rispetto alla norma eccedono al massimo di un'ora». Tempistiche che, in una situazione di totale emergenza, sono state giudicate in maniera positiva.




«Arrivare in Valtellina è possibile senza troppe code o disagi - insiste Sertori - e questo anche perché siamo intervenuti tempestivamente con soluzioni alternative come la deroga ai mezzi pesanti per la strada di Aprica, piuttosto che l'incentivazione del trasporto ferroviario della merce che, di giorno, è stato aumentato del 20%». Mentre - aggiungiamo noi - per quanto riguarda la possibilità di far viaggiare i cargo di notte, quando la ferrovia è inutilizzata, sono ancora in corso le verifiche.




La stabilizzazione della situazione viaria è stata possibile anche per la modifica del piano di emergenza che ha messo in campo una task force di forze dell'ordine tale da garantire presidi pressoché costanti nei punti più critici.




«Ma - eccepisce Sertori - per riuscire a mantenere questa situazione servono moltissime risorse umane da mettere in campo. E bisogna capire fino a quando riusciremo a farlo. Abbiamo davanti 45 giorni». Non a caso proprio oggi a Milano ci sarà un incontro con l'assessore alla Protezione civile per valutare quanto e come possa intervenire nella gestione dell'emergenza «che - ci tiene a ricordare il presidente della Provincia di Sondrio - tale rimane».




In questo momento, a queste condizioni, dunque il piano ipotizzato dal tavolo valtellinese con fasce orarie per il transito dei mezzi pesanti, sembra non essere necessario.




Sertori lo ha comunque illustrato a tutti i presenti a Lecco «perché - dice - se non fossimo più in grado di garantire i presidi è evidente che bisognerà intervenire in altro modo». Ed è la stessa ragione per cui auspica un incontro tra gli autotrasportatori delle due province interessate: quelli di Sondrio che hanno già detto sì al piano delle fasce orarie e quelli di Lecco che, invece, ieri hanno mostrato tutta la loro contrarietà».

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