Super chiusa, Sertori
«Siamo in emergenza»

Il presidente della Provincia: «Cì troviamo di fronte a una situazione di enorme criticità, siamo in una vera e propria emergenza che andrà avanti per settimane. Ci sarà presto un nuovo sopralluogo di Anas sul cantiere, ma per almeno un mese sarà così»

SONDRIO «Siamo in emergenza: ogni valtellinese e valchiavennasco dovrà fare la propria parte». Basta una frase a Massimo Sertori, presidente della Provincia di Sondrio, per definire la gravità della situazione. Per tutti: per le imprese, per i cittadini residenti da Colico in sù e per i turisti. La situazione è complessa, ma tutto è molto chiaro. Nel momento in cui l'arteria principale del collegamento tra Valtellina e Lecco è chiusa, sia in entrata, sia in uscita, si prospettano dei fortissimi disagi.

Per lunedì alle 13 c'è una convocazione in Prefettura. «Abbiamo chiamato tutti i soggetti interessati - premette Sertori -. In primo luogo dobbiamo fare una fotografia dei lavori e valutare il problema viabilistico con i vertici di Anas. Poi è necessario trovare delle soluzioni per alleggerire il traffico sull'unica strada disponibile per la Colico-Lecco. Saranno presenti, oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle categorie produttive, anche i responsabili di Trenord». Sertori rivolge un appello alla popolazione.

«Cì troviamo di fronte a una situazione di enorme criticità, siamo in una vera e propria emergenza che andrà avanti per settimane. Ci sarà presto un nuovo sopralluogo di Anas sul cantiere, ma per almeno un mese sarà così. I cittadini valtellinesi e valchiavennaschi devono sapere che se hanno la necessità di andare verso Milano e Lecco incontreranno delle difficoltà. Se possono rinviare la trasferta, utilizzare il treno o le vie alternative, chiediamo di prendere in considerazione queste possibilità. Ancora volta ci è chiaro quanto sia fragile il sistema viabilistico della nostra Provincia. Servono pazienza e collaborazione da parte di tutti. Le istituzioni devono fare la propria parte, ma i primi a collaborare devono essere i cittadini. Viste queste premesse, chiediamo di mettere in campo pazienza e collaborazione».

Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio, ha percorso ieri la provinciale in direzione di Milano. Ha vissuto in prima persona un assaggio dei disagi, che probabilmente saranno molto più intensi nei giorni feriali.

«C'erano due camion e viaggiavano nella stessa direzione, il risultato è stato un'ora di ritardo - osserva con amarezza -. Non oso pensare a cosa succederà nei giorni di traffico intenso. La situazione è sicuramente molto problematica. Speriamo di ricevere novità positive dal summit in programma per domani». L'unico sbocco per l'economia valtellinese che non paga un prezzo eccessivamente elevato è quello dell'export, soprattutto per l'industria. I rallentamenti rischiano di comportare problemi rilevanti per le imprese.


Per questo il settore della logistica sarà uno degli interlocutori privilegiati per far fronte all'emergenza. «In un momento così difficile i trasportatori dovranno affrontare ulteriori costi, sia per i tempi, sia per tutte le altre variabili che dipendono da questa situazione. Da tempo diciamo che ci vorrebbe una soluzione capace di avvicinarci alla pianura. Questa vicenda aumenta, invece, le distanze fra la Valtellina e le arterie di rilievo nazionale e internazionale. Improvvisamente siamo andati un passo indietro, anziché andare avanti come avremmo voluto».

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