«Stazione sicura anche senza il progetto»

Calolziocorte La minoranza polemizza con l’Amministrazione per non aver aderito alla campagna regionale - L’assessore: «Il nuovo comando della Polizia locale è praticamente in stazione, videosorveglianza potenziata»

È polemica a Calolziocorte per la mancata adesione, da parte del Comune, al progetto stazioni sicure visto che spesso e volentieri nella zona si verificano problemi di ordine pubblico.

Ad attaccare la maggioranza del sindaco Marco Ghezzi, Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio, che critica il passo indietro fatto dall’amministrazione in carica.

A corto di personale

«Anche se è appena partito per il terzo anno consecutivo, il progetto “Stazioni sicure”, voluto da Regione Lombardia, Calolziocorte non figura tra i Comuni che vi hanno aderito - dice Colosimo -. Perché? Forse che la nostra amministrazione comunale si è chiamata fuori nonostante le criticità che anche presso la nostra stazione si sono verificate? Proprio ora che la sicurezza della stazione non dipende solo dalla presenza più assidua delle forze dell’ordine ma anche dal fatto che Trenord ha chiuso la biglietteria, il bar ha cessato l’attività e lo spazio antistante è più che degradato».

A spiegare le ragioni della mancata adesione al progetto nel suo terzo anno, l’assessore alla sicurezza Luca Caremi, che insieme agli altri esponenti della maggioranza, ha ritenuto impossibile proseguire con l’esperienza dei primi due anni.

«La ragione principale per cui non abbiamo aderito al progetto “Stazioni sicure” - precisa - è che siamo a corto di personale di Polizia locale. Per partecipare, anzitutto avremmo dovuto avere la disponibilità degli agenti a prendervi parti. Quindi, dal momento che già normalmente i ranghi della Polizia locale a Calolziocorte sono ridotti, avrebbe voluto dire fare altri salti mortali».

Caremi osserva tuttavia come, in realtà, il progetto nel corso degli anni abbia perso un po’ del suo significato originario. «All’inizio - rammenta - prevedeva che gli agenti della Polizia locale salissero sui treni. Quando è apparso chiaro che non sarebbe stato possibile, è stato loro chiesto di controllare le aree attorno alla stazione. Ed è quello che è accaduto in questi due anni. Per noi, come per altri, il progetto si è quindi ridotto a un controllo dei veicoli in transito nella zona della stazione, perdendo un po’ di senso».

La novità

Nel frattempo, però, ad alzare il livello di sicurezza in zona sono arrivate altre novità. «Anzitutto - spiega Caremi - abbiamo trasferito l’ufficio della Polizia locale, che ormai è praticamente in stazione. Quindi, è stato potenziato il sistema di videosorveglianza di tutta l’area. Oggi, in conclusione, anche se non aderiamo a “Stazioni sicure”, paradossalmente la zona è assai più presidiata e controllata di quando invece vi partecipavamo».

Quanto infine al bar, a brevissimo dovrebbero esserci novità. Sembra infatti che quello davanti alla stazione possa riaprire entro la fine di settembre.

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