«Serie B»: ora i tifosi ci credono veramente

Il Lecco è a tre punti dalla vetta della classifica e i suoi sostenitori iniziano a sognare.

Sentire pronunciare da tanti spettatori quella lettera quasi tabù, “B”, con così tanta convinzione, non capitava a Lecco da almeno 50 anni. Resta un sogno, qualcosa che rimane ancora difficilissimo, quasi impensabile. Ma che è anche possibile. Lo è davvero. Perché ha ragione Foschi nel sostenere che se finora non è uscita la “corazzata” che uccide il campionato, è difficile che esca a 13 dal termine. Ci sono società più attrezzate, rose meglio assortite e più complete in tutti i ruoli. Ci sono soprattutto società che hanno speso di più anche sul mercato.

Ma nessuna squadra appare avere lo spirito battagliero di questo Lecco che, per tifosi sanguigni come quelli blucelesti è anche l’unica cosa che conta veramente. Più delle giocate, più dei gol, più delle stesse vittorie. Vedere la maglietta bluceleste intrisa di sudore, sporca d’erba e terra, e quello sguardo “assassino” negli occhi è qualcosa che fa godere ogni vero tifoso del Lecco. Se poi ci metti i 42 punti raccolti finora e la voglia di continuare a farne, allora quella lettera “B”, assume un valore speciale. Poi arriveranno magari le sconfitte e il sogno svanirà.

Ma non avverrà senza che questa squadra ci creda fino in fondo. Ha dimostrato di volere la cadetteria al di là di ogni ragionevole dubbio. E se poi non succederà non sarà perché “tanto non vogliono andar su” ma semplicemente perché ci sarà stata qualche altra squadra più brava nel riuscirci. Ma dovrà sudare contro questo Lecco che nessuno, noi compresi, avrebbero mai pensato in corsa per la B: invece è così. Bravi ragazzi meritate di sognare. Per riuscirci ora dovete solo pensare a come ripetere certe partite anche in trasferta. E allora niente sarà più davvero impossibile.

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