Scuola, la Provincia ha deciso
A Morbegno due istituti comprensivi

Ieri pomeriggio la giunta di Palazzo Muzio ha deliberato l'istituzione di un secondo agglomerato di scuole, dagli asili alle medie, che metterà la parola fine all'anomalia del circolo didattico Damiani, soppravvissuto alla riforma

MORBEGNO - Adesso è ufficiale. Come preannunciato dall'assessore all'Istruzione della Provincia di Sondrio Costantino Tornadù, la giunta ha confermato l'appoggio alla sua proposta sul dimensionamento scolastico a Morbegno. Palazzo Muzio è per i due istituti e su questa ipotesi il voto espresso dalla giunta è stato unanime.

Con la delibera in tasca, il vicepresidente della Provincia chiederà all'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea, un incontro a stretto giro di posta, che potrebbe svolgersi già questa settimana, o al più tardi la prossima, seppure il consiglio comunale morbegnese, con 14 voti a favore e 4 contro, si era espresso per l'istituto comprensivo unico.


«La scelta era obbiettivamente difficile - il commento del presidente della provincia di Sondrio Massimo Sertori - tant'è che all'interno del consiglio morbegnese sono state espresse posizioni divergenti. Tutte e due le proposte avevano in sé elementi positivi e negativi e per quanto ci riguarda abbiamo cercato di esaminare la questione in modo complessivo. Un territorio prevalentemente montano, caratterizzato da piccoli centri urbani, meglio si presta per realtà numericamente più limitate». Sul piatto della bilancia dunque ha prevalso la filosofia "piccolo è bello", contrapposta invece allo slogan scelto dai docenti della Vanoni "piccolo è chiuso".


«Non è stato facile considerare le diverse e legittime aspettative - spiega infatti l'assessore Tornadù - ma il mantenimento dei due istituti comprensivi di fatto evita l'insorgere di una serie di problematiche che, prima di tutto, avrebbero comportato effetti negativi per gli studenti». L'eventuale accorpamento avrebbe generato un'entità scolastica sovradimensionata (oltre 1.600 iscritti), con evidenti difficoltà rispetto alla gestione. «Non solo, - prosegue l'assessore - anche Cgil e Cisl in una nota congiunta, hanno espresso la loro contrarietà all'accorpamento manifestando preoccupazione rispetto al fatto che, fino ad oggi, è stata osservata la buona prassi di istituire plessi scolastici contenuti garantendo la qualità dell'offerta formativa. È stato, inoltre, ascoltato il parere di numerosi genitori, quelli che - dichiara Tornadù - hanno cercato e come sempre incontrato la massima disponibilità da parte della Provincia».

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