Riparare da soli le buche? Un polverone

Oggiono L’iniziativa (come privato cittadino) del consigliere Castelli potrebbe finire con una bella multa - «Sarebbe un intervento non autorizzato su suolo pubblico, con violazione del Codice della strada»

Fanàiman: fare andare la mani «anziché la bocca» è il motto del consigliere comunale Claudio Castelli, capogruppo di maggioranza, promotore dell’iniziativa che domani, lunedì, dalle 9, mira a coinvolgere «quanti più volontari possibile - è il suo auspicio - per chiudere le buche nella strada che conduce al centro remiero gestito dal “Kayak Team” e agli orti municipali».

«Braccia energiche»

«Dato che spesso pervengono lamentele relative allo stato della via, confidiamo in una decina almeno di braccia energiche e volenterose - dice - non solo per pagaiare e per vangare, ma anche per dare un contributo alla soluzione del problema. L’iniziativa - sottolinea - è mia, a titolo personale, come privato cittadino. Infatti, anche i cartelli che ho predisposto non riportano alcun logo del Comune o di associazioni».

La precisazione è d’obbligo, ma non basta; anzi, alimenta quello che minaccia di diventare un polverone. L’opposizione - visti proprio i cartelli - insorge. «Non solo l’iniziativa si colloca al di fuori di qualsiasi corretta prassi amministrativa, ma viola il codice stradale e - dichiara Alessandro Negri, coordinatore del circolo di Fratelli d’Italia - il fatto che il promotore sia un consigliere comunale è un’aggravante. Evidentemente, Castelli ignora le norme che chi appartiene alle istituzioni dovrebbe far rispettare; inoltre, non legge i giornali, dato che un caso analogo ha ottenuto l’attenzione di tutti i media per la sanzione, attorno agli 800 euro, elevata di recente ai sensi del codice stradale a un cittadino di Barlassina, nella vicina provincia di Monza e della Brianza, dove il sindaco ha poi riaffermato in tutte le sedi la correttezza dell’operato della Polizia locale».

«Sia il codice, sia il buon senso e la corretta prassi amministrativa - sintetizza Negri - escludono la possibilità di armarsi di badile e sistemare le buche: sarebbe intervento non autorizzato su suolo pubblico, abuso che comporta la sanzione e il ripristino dello stato dei luoghi. È palese che l’improvvida iniziativa di Castelli sta per esporre così la Polizia e l’ufficio tecnico di Oggiono (cui spettano le autorizzazioni) a un grave imbarazzo, e così pure l’ amministrazione di cui fa parte. Dovranno prendere provvedimenti, nei quali rischia di coinvolgere gli eventuali volontari».

Strada frequentata

«Ci chiediamo altresì - prosegue Negri - se il consigliere abbia riflettuto sul messaggio che lancia: cioè, che ognuno a Oggiono può (anzi, per lui deve) uscire in strada a riparare le buche, anziché fare segnalazione in Comune. Ha idea delle responsabilità qualora questi rappezzi fai da te avvengano e poi causino un incidente, la caduta di una moto, di una bici o l’inciampo di un pedone?».

« Infine - conclude Negri - dato che l’iniziativa di Castelli è venuta a orecchio a noi, dobbiamo pensare che il sindaco ignori ciò che avviene sul territorio comunale o è d’accordo nella violazione del codice stradale (e tutto ciò che ne consegue) pur di non reperire nel bilancio di una città (senza più vincoli alla spesa pubblica) i fondi necessari per la doverosa sicurezza della circolazione, per giunta su una strada frequentata da anziani (gli utenti degli orti) e di collegamento con un impianto sportivo del Comune stesso?».

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