Cronaca / Circondario
Venerdì 26 Luglio 2013
Nord Dolciaria: rinvio in aula
Ma il fallimento è più vicino
Il giudice ha posticipato la decisione a mercoledì 31 luglio
Resta incerto il futuro della nuova società e dei posti di lavoro
Nord Dolciaria scivola verso il fallimento, sono poche le speranze di trattenere l’azienda in una procedura concorsuale.
Il giudice Dario Colasanti, ha ascoltato le parti, i vecchi amministratori delegati dell’azienda, Giancarlo e Riccardo Corti, il curatore della procedura concorsuale, Diego Bolis, e il nuovo liquidatore della società, Renato Corti. Quello che è emerso dalla ricostruzione è che il precedente liquidatore, il mantovano Enzo Mutti, non ha ancora ricostituito il fondo di 100 mila euro distratti dal conto bancario della società. Soldi che dovevano servire a coprire i debiti con i creditori e che per legge non potevano essere toccati.
Nonostante la cifra sia esigua per un’azienda che ha presentato un buco di bilancio da 10 milioni di euro, la legge parla chiaro. In casi del genere il fallimento è pressoché inevitabile. Il giudice si è preso qualche giorno di tempo per riflettere sul da farsi e mercoledì 31 si terrà una seconda udienza per informare i creditori, i fornitori, le banche e i dipendenti, se effettivamente sarà attivata la procedura fallimentare o il concordato.
Resta incerta invece la gestione futura della new co, che al momento resta inattiva per via dei dissapori fra i Corti e i titolari della nuova società la Nord Dolciaria Italy, i quali operano attraverso la svizzera Scribenda che fa capo al bresciano Abele Lanzanova.
L’intricata vicenda, i soldi sottratti e lo scarico di responsabilità fra la famiglia Corti e il liquidatore, sta appunto compromettendo anche la tenuta della new co, la Nord Dolciaria Italy, perché il liquidatore Mutti era stato scelto dal consiglio di amministrazione della vecchia proprietà (e quindi da Gian Carlo e Riccardo Corti) su indicazione dell’imprenditore Lanzanova, il quale ha preso le distanze dal mantovano Mutti e dall’intera questione. Mutti sostiene di aver distratto quei soldi per pagare le forniture di energia e fare un primo ordine di materia prima, su indicazione della famiglia Corti e dichiara di avere difficoltà nel recuperare le cifre già spese.
Attualmente la nuova Nord Dolciaria non sta lavorando perché l’intera operazione per fornire capitali freschi e acquistare materie prime è bloccata. Assistono sconcertati i dipendenti dell’azienda: sia i trenta che ormai sapevano già di essere destinati alla cassa integrazione straordinaria e poi alla mobilità, sia quei trenta che restano in attesa di tornare al lavoro. Il timore è che con il fallimento e il pasticcio combinato l’azienda non tornerà mai a fare brioches.
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