Nibionno, Joele è tornato a casa

Camera ardente in municipio

La bara con il feretro del giovane ucciso il 20 ottobre nel Kent è arrivata in paese alle 14.30

Ad attendere la famiglia, gli amici più cari tra i quali Alex Galbiati, il sindaco e il parroco

Joele Leotta è tornato a casa: senza clamori, la salma è rientrata questo pomeriggio dall’Inghilterra - dove il giovane era stato ucciso in una feroce aggressione, lo scorso 20 ottobre – e, attorno alle 14.30, è stata accolta in municipio.

Lì la camera ardente è stata allestita ed è diventata via via meta del mesto pellegrinaggio di amici, concittadini, parenti. La si potrà visitare sino alle 14.30 di domenica. Domani sera, intanto, dalle 20.30 nella chiesa parrocchiale don Luigi Bianchi presiederà una veglia di preghiera. Il funerale avrà luogo domenica, alle 15.

«Al termine, dopo la tumulazione – informa proprio il parroco – si svolgerà la fiaccolata che sin dal primo momento gli amici di Joele avevano preannunciato di volergli dedicare».

Il feretro è arrivato preceduto dal mezzo delle onoranze funebri coi fiori; ad attenderlo non c’erano striscioni; niente folle sul piazzale antistante la sala consiliare: qualche affezionato vicino di casa, i parenti più stretti. La nonna è arrivata in macchina col fratellino di Joele, Massimo, papà Ivan e mamma Patrizia.

Soprattutto quest’ultima s’è prodigata ad abbracciare chi attendeva le spoglie del figliolo; i resti mortali sono stati ricomposti in una bara scura, esposta al centro della sala consiliare vegliata da effigi sacre e dal gonfalone del Comune.

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