Linee Lecco e Comune, nuovo round
«Sul canone “ballano” 300mila euro»

Trasporti È la differenza tra il calcolo della municipalizzata e quello di Palazzo Bovara Brigatti: «La giunta faccia chiarezza su chi ha ragione e chi torto. E agisca di conseguenza»

Si torna a parlare del caso Linee Lecco e l’opposizione va all’attacco.

È stata infatti approvata la determina relativa al canone di concessione dovuto dalla municipalizzata dei bus di Lecco a Palazzo Bovara per la gestione dei parcheggi a pagamento, su aree pubbliche o di uso pubblico, nel corso del 2023.

Secondo il Municipio, la cifra dovuta da Linee Lecco al Comune, per l’anno scorso, ammonta a 1.241.110,43 euro, su un totale di 2.417.323,36 euro di incassi.

Il pomo della discordia

A far discutere, ancora una volta, è però il metodo di calcolo applicato, oggetto di un contrasto tra l’azienda di trasporti e il Comune – che ne è proprietario - e, a sua volta, al centro di un’interpellanza presentata a metà dicembre dal centrodestra.

«Abbiamo visto la determina - attacca Simone Brigatti del gruppo consiliare “Lecco merita di più – Lecco ideale” - e, ancora una volta, il Comune si basa su un calcolo che differisce da quello fatto da Linee Lecco per circa 300mila euro solo sul 2023».

«A dicembre avevamo chiesto lumi al sindaco Mauro Gattinoni e all’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli - prosegue - Allo scadere dei trenta giorni, ci hanno comunicato di aver bisogno di più tempo per dare una risposta, che dovrebbe arrivare il prossimo 15 di marzo».

«Negli ultimi mesi – aggiunge ancora Brigatti - sono emersi disaccordi su diverse tematiche, in primis il calcolo degli introiti dei parcheggi da versare al comune in forza del contratto in house in essere».

Il contratto di servizio

Nel contratto di servizio è previsto che Linee Lecco versi il canone annuo di concessione «in una percentuale pari al 44% degli incassi annui, al netto dell’iva, con un minimo annuo garantito di 800.000 euro».

«Qualora gli incassi superassero la somma di 1.818.181 euro – si legge nella parte di contratto citata dalla determina - la quota da versare al Comune di Lecco sarà però pari al 45% sulla differenza tra la somma effettivamente introitata e l’importo di 1.818.181 euro».

È per questo che a Brigatti i conti non tornano: «Il Comune ha infatti sommato le due percentuali, applicando tanto il 44% sugli incassi quanto il 45% sulla differenza, come sostenuto dal segretario comunale Mario Spoto e dai dirigenti. Secondo Linee Lecco, invece, in base al contratto l’applicazione dovrebbe limitarsi al 45% sulla differenza».

Proprio Brigatti, nel corso di un intervento in Consiglio comunale sul tema aveva definito i calcoli applicati da Spoto “fantasiosi”.

«Quello che vogliamo conoscere - riassume Brigatti - è anche la posizione del primo cittadino e della giunta sul tema, perché non sono stati chiari. Le strade, però, sono due: se il segretario ha ragione, l’amministrazione deve riflettere sul ruolo di Mauro Frigerio, amministratore unico di Linee Lecco. In caso contrario, bisogna parlare apertamente con il segretario Spoto».

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