Lecco: «Padiglioni galleggianti?
usiamo l'isola Viscontea»

Il consigliere regionale Carlo Spreafico risponde alle critiche sul progetto del Politecnico di Milano per l'Expo illustrandolo nel dettaglio: se non ci sono soldi per realizzare padiglioni si possono usare le strutture esistenti

LECCO - Le piattaforme galleggianti sono uno spreco di denaro pubblico? «Bene allora utilizziamo quelle che ci sono già: l'isola Viscontea ad esempio, i musei della seta di Garlate o Abbadia o magari un battello attraccato nel golfo di Lecco. L'importante è l'idea non come viene realizzata».
l consigliere regionale del Pd Carlo Spreafico reagisce in maniera risoluta alle critiche avanzate ieri da Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) sulla proposta di Spreafico di sostenere in vista di Expo 2015 il progetto degli studenti di Architettura del Politecnico di Milano. Ma soprattutto interviene per spiegare meglio un progetto che è stato a detta sua frainteso. E lo fa utilizzando proprio un esempio caro a Valsecchi, la "sua" isola.
«Ci sono due modi di intendere il progetto del Politecnico - spiega Spreafico - uno è realizzare dei padiglioni ex novo dove magari allestire mostre sulla nostra tradizione metallurgica, ma anche agricola o legata alla pesca. Ma se questa scelta si rivelasse troppo costosa - aggiunge -  va da sè che i padiglioni da utilizzare potrebbero essere quelli esistenti come l'isola Viscontea o i musei della seta che si affacciano sul lago». L'importante secondo Spreafico è lavorare insieme per costruire non per distruggere. Ma il coordinatore provinciale del Pdl Mauro Piazza non ci sta. «Stiamo attenti a non fare cose disarticolate dal senso comune e dalle esigenze del territorio» .

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